Mercoledì 24 Aprile 2024

Tutti sapevano Ma Bruxelles ha lasciato fare

Raffaele

Marmo

euro-scandalo targato Qatar, ma anche Italia, sta facendo emergere un gravissimo paradosso: Commissione e Parlamento di Bruxelles hanno disciplinato anche come deve essere il lardo di Colonnata, ma, guarda caso, hanno trascurato irresponsabilmente, ma non casualmente, di fissare un divieto (temporaneo) per gli ex commissari e ex parlamentari di fare i lobbisti. Il risultato è che circa il 30 per cento dei 485 ex deputati che hanno lasciato l’Eurocamera nel 2019 lavora oggi per gruppi di pressione o aziende che hanno rapporti con le istituzioni dell’Unione o i cui affari dipendono dalle scelte delle stesse. Dunque, anche le parole, più o meno scandalizzate, delle massime autorità comunitarie lasciano il tempo che trovano. E, anzi, suonano un po’ farisaiche.

Diciamolo: tutti sapevano e sanno che a Bruxelles le cosiddette "porte girevoli", invece di essere bloccate, funzionano e, appunto, girano alla grande. È tutto un entrare e uscire da ruoli politici e incarichi lobbistici senza regole vere, su una giostra che è andata sempre più veloce in questi decenni in relazione all’ampliamento delle competenze e delle funzioni degli organi dell’Unione. Una giostra alimentata a gettoni milionari, pagati da Stati e gruppi multinazionali con disponibilità finanziarie praticamente illimitate.

Dunque, il cosiddetto "Italian job" rischia di essere solo la punta maleodorante di un iceberg ben più marcio che, però, affonda le radici in un sistema non solo tollerato e non vietato, ma che, fino all’altro giorno, andava bene a tutti. E così sarebbe andato avanti, con la plastica omertà con la benedizione di tutti gli insider, se non ci avesse messo le mani un magistrato belga. Tant’è che Antonio Panzeri, se le accuse saranno confermate, rischia di avere il ruolo che ebbe Mario Chiesa nell’origine di Tangentopoli. Il primo, ma solo il primo, di una lunga serie colto, a leggere le cronache, con le mani nei sacchi di contanti.