
I rilievi dei carabinieri sulla spiaggia di Pinarella di Cervia
CERVIA (Ravenna) La spiaggia di Pinarella, sabato mattina, era ancora sferzata da un vento leggero. Il cielo limpido, la sabbia umida, la luce chiara: condizioni ideali per una passeggiata sul bagnasciuga. Una turista 66enne, Elisa Spadavecchia, insegnante di inglese della provincia di Vicenza, in vacanza con il marito, ufficiale dei carabinieri in pensione, si trovava lì. Poco prima delle 11, mentre da sola camminava verso Cervia, si è fermata, forse per raccogliere una conchiglia o semplicemente guardare il mare. Alle sue spalle, però, stava sopraggiungendo in retromarcia una ruspa cingolata, grande e datata, con la lama abbassata. L’ha travolta e uccisa sul colpo. Alla guida della ruspa c’era un operaio 54enne residente in zona, con oltre trent’anni di esperienza. Ma non avrebbe dovuto trovarsi lì, né alla guida: la sua patente era stata revocata, dopo che nel marzo 2022 aveva investito e ucciso un uomo di 83 anni a Pisignano. In quell’occasione era risultato positivo alle sostanze stupefacenti. Nonostante ciò, ieri stava manovrando un mezzo pesante in un’area pubblica, senza autorizzazioni, su una spiaggia dove nessun lavoro era stato comunicato al Comune né alla Cooperativa Bagnini, che coordina gli interventi di sistemazione dell’arenile.
L’uomo ora è indagato, a piede libero, per omicidio colposo. Ma la sua posizione potrebbe aggravarsi, anche in ragione della condotta tenuta dopo l’investimento. Il mezzo, posto sotto sequestro e che secondo i testimoni si muoveva a velocità sostenuta e senza segnalatore acustico, ha compiuto una brusca sterzata verso il mare, falciando la donna. "Era in piedi quando la ruspa ha sterzato, improvvisamente, in retromarcia, con una manovra assurda. L’ha presa in pieno", ha raccontato Antonio Antonino, bolognese, che camminava nella direzione opposta, verso Cesenatico. "Ho visto tutto, da pochi metri. La ruspa procedeva in retromarcia, con la lama abbassata. Ho pensato: non si sa mai, vado più vicino al mare, lì non passerà mai. Invece... Se fossi stato più vicino, avrebbe travolto anche me".
La dinamica è al vaglio degli inquirenti, ma il punto cruciale è un altro: quella ruspa non doveva trovarsi lì. La Cooperativa Bagnini di Cervia, che normalmente coordina gli interventi di sistemazione della spiaggia, ha dichiarato che i lavori di spianatura si erano conclusi da circa venti giorni e che il mezzo non era in servizio per conto della Cooperativa. Il presidente ha parlato di una presenza "non autorizzata" e ha chiesto chiarezza sulle ragioni per cui un mezzo meccanico si trovasse sulla battigia, in pieno weekend e con la stagione turistica già iniziata.
Anche il titolare del bagno Franco, all’altezza del quale si è verificata la tragedia, ha riferito di non essere stato informato della presenza della ruspa, gli inquirenti stanno vagliando le sue dichiarazioni. L’ipotesi è che l’operatore stesse lavorando come padroncino su incarico privato, ma non c’è alcuna conferma ufficiale. Il ruspista ha invece detto ai carabinieri che era lì per conto della Cooperativa. Il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, fuga ogni dubbio: "Si trattava di lavori abusivi, non erano autorizzati in alcun modo".
Dopo l’impatto, il conducente si è accorto della tragedia. Si è buttato a terra, si è disperato, poi incredibilmente è risalito a bordo e ha guidato per circa 500 metri, parcheggiando il mezzo nei pressi di un bagno vicino. "Io lo chiamavo: “Lascialo lì il mezzo!” – ha detto ancora il testimone oculare –, forse non mi ha sentito. Ma perché non si è fermato?". La sua fuga temporanea dal luogo dell’incidente, e il fatto di guidare senza patente, sono destinati ad aggravare la sua posizione.