Trieste, 14 giugno 2025 – Che rapporti aveva Claudio Sterpin con Liliana Resinovich? Il 23 giugno alle 9.30 in tribunale a Trieste l'amico speciale di Lilly è chiamato - nella forma dell'incidente probatorio - a cristallizzare quello che ha già spiegato tante volte, prima alla procura e alla questura poi ai giornali e in tv, da quando la 63enne è stata trovata morta nel parco dell’ex ospedale psichiatrico, era il 5 gennaio 2022, era scomparsa da casa il 14 dicembre. Ed è questa la prossima tappa nel giallo di Trieste, oggi inchiesta per omicidio che vede indagato il marito di Lilly, Sebastiano Visintin.
Cosa chiede il gip nell'ordinanza
Il gip Flavia Mangiante nell'ordinanza che dispone l'incidente probatorio chiede "di procedere all'assunzione della testimonianza di Sterpin Claudio in ordine ai rapporti dello stesso con la vittima, a quelli della vittima con la persona indagata ed a quelli della coppia Resinovich-Visintin e la loro cerchia di amici".

Le parole dell'avvocato di Sterpin
"E si dovrà anche fissare quel che è successo il 14 dicembre 2021, il giorno della scomparsa che è anche quello dell'omicidio, secondo la consulenza di Cristina Cattaneo", osserva Giuseppe Squitieri, avvocato di Sterpin. Aggiunge: "Lui è tenuto a cristallizzare le deposizioni già rese in 4 occasioni, una al pm e tre alla questura. Soprattutto viene interpellato sul rapporto forte e stretto che aveva con la povera Lilly e sui rapporti della vittima con il marito". Rapporti, i primi, di cui nessuno, nella cerchia di amici e parenti di Liliana, è risultato al corrente. Ma per il legale questo non deve sorprendere. Ricorda: "Sterpin ha raccontato che la frequentazione era ripresa dopo la morte della moglie, tutti i martedì Lilly andava da lui, a casa. Si scrivevano messaggi, anche cifrati, per tenere ancora clandestino questo rapporto. Sarebbero seicento quelli estrapolati dai tecnici informatici, anche i contatti telefonici erano assidui”.
Cosa c’è scritto nei verbali
La mattina del 15 dicembre 2021, Sterpin aveva messo a verbale in questura questa ricostruzione: "Io sono rimasto vedovo da un anno e Liliana circa quattro mesi fa si era offerta di venire a darmi una mano nelle faccende domestiche quasi ogni martedì. Avevamo intrapreso una relazione sentimentale che si concretizzava quasi esclusivamente di martedì, solitamente passavamo la mattinata insieme, talvolta pranzavamo e facevamo visita ai rispettivi parenti al cimitero. Ieri 14 dicembre alle ore 8:30 circa, come ogni martedì negli ultimi due o tre mesi, Liliana mi aveva contattato telefonicamente per avvertirmi che alle ore 9 aveva in programma di passare per il centro WindTre di via Battisti per fare qualche operazione sul proprio telefono e successivamente venire a casa mia. Preciso che verso le 8:15 di martedì e mercoledì Visintin era solito uscire di casa per recarsi in un piccolo laboratorio artigiano in cui l’uomo si dedica per hobby in quanto pensionato ad affilare i coltelli. Dalla telefonata sopra riferita io non l’ho più né sentita né vista".
Perché si è arrivati all’incidente probatorio
Ad aprile era stato l’avvocato Nicodemo Gentile, che assiste Sergio Resinovich, fratello di Lilly – da sempre convinto che la sorella sia stata uccisa -, a chiedere di sentire Sterpin nella forma dell’incidente probatorio. Considerando questo passaggio “determinante” “in un’ottica di rivalutazione del compendio probatorio di cui già si dispone”, “tassello fondamentale nella dinamica ricostruttiva della vicenda omicidiaria”.
Cosa aveva obiettato la difesa di Visintin
Paolo e Alice Bevilacqua, gli avvocati che difendono Visintin, avevano presentato le loro deduzioni su questa richiesta. Ritenendo quel contributo inutile “nella disamina degli elementi di prova del reato contestato”, contestando “l’eccessiva onerosità di un incidente probatorio che, virando in modo netto dal tema di indagine odierno, dovrebbe concentrarsi su circostanze superflue di contorno in ordine alla natura di quel rapporto dello stesso con Resinovich Liliana che è ormai diventato, nel corso di questi anni, di pubblico dominio giornalistico e di opinione”.