Mercoledì 24 Aprile 2024

Turismo sessuale femminile. Caraibi, Kenya e Balcani: se lei cerca l'avventura in vacanza

Nel mondo coinvolte circa 650mila donne occidentali over 40, le italiane sono 80mila. Il 60% ammette: "Paghiamo per avere compagnia". E molti gigolò finiscono per truffarle

Roma, 5 dicembre 2022 - "Ehi bella, hai bisogno di una guida turistica per girare in città?". Oppure: "Ciao, sei pronta per una vacanza coi sogni?". E anche "Ti piace ballare? Io sono un maestro di salsa e posso insegnarti ogni passo: seguimi". Ecco come i 'beach boys' attaccano bottone negli scali degli aeroporti gettonati da donne, di solito occidentali e benestanti, di solito tra i 40 e i 60 anni, che viaggiano alla ricerca di “esperienze diverse”. Sono circa 650mila le protagoniste del turismo sessuale femminile (attività partita negli anni Ottanta), delle quali 80mila ogni anno provengono dall’Italia (secondo i dati dell’Ecpat) e si dirigono principalmente in poche mete mirate: Repubblica Dominicana, Giamaica, Cuba, Kenya, Marocco, Capo Verde, Brasile, Costa Rica, Seychelles, Turchia, Spagna (Magaluf è la città degli scandali con gli eccessi di sesso-droga-alcol) ed ex Jugoslavia (secondo l’Organizzazione mondiale del turismo sono proprio i Balcani la prima destinazione, apprezzati soprattutto dalle russe e dalle signore dell’Est europeo).

Scena del film 'Il piacere è tutto mio'
Scena del film 'Il piacere è tutto mio'

"Un fenomeno che sta aumentando col tempo e che ha anche cambiato il turismo in alcune zone, come Capo Verde, dove esiste anche un indotto notevole dalla prostituzione da parte di giovani del posto e non solo: oltre ai capoverdiani ci sono anche ragazzi che arrivano da altre zone dell’Africa", spiega l’antropologo Damiano Gallinaro. Ma che cosa spinge questo esercito di donne stanche di mariti svogliati, suocere e tran-tran, a spendere migliaia di euro di viaggio per trovare un “fidanzato“ nei paradisi delle vacanze? Generalmente sono donne che fuggono dalla noia e dall’abitudine, spesso sole, ma anche impaurite dall’insicurezza dell’età che avanza. Ci sono signore determinate dal gusto del piacere, capaci di distinguere l’amore dal sesso. Alcune donne partono con l’intento di ricostruire la propria identità, ma spesso sono soggetti che esprimono un’esigenza di potere e di affermazione attraverso la superiorità economica, o – dicono gli esperti – esercitano una rivalsa nei confronti della figura maschile.

Per potersi divertire con un giovane locale di 20 anni dal fisico scolpito e accompagnato da una potente carica sensuale, il conto è salato. Per il partner una settimana in un albergo a 5 stelle, pasti caldi ogni giorno, vestiti nuovi, qualche drink alla sera e regali di qualsiasi tipo (sempre preferiti ai soldi cash in mano): insomma, qualche migliaio di euro e la vacanza romantica è servita. I compensi “extra“ vengono stabiliti subito, ma spesso le turiste comprano già stanze di albergo con guida compresa nel prezzo. Altrimenti l’incontro fatale avviene, appunto, all’aeroporto o sulla spiaggia. In questo “colpo di fulmine“, però, è racchiusa anche una buona percentuale di rischio, detto in gergo 'sanky panky', e si verifica quando l’uomo sfrontato, invece che chiarire il tipo di rapporto che si può instaurare con una vacanziera, finge di essersi perdutamente innamorato di lei.

L’obiettivo è spillare denaro alla vittima, magari sposandola e trasferendosi a carico suo nel Paese d’origine della turista. Il sogno così si trasforma in un incubo: sedotta, raggirata e mollata. "Se cerchiamo soldi, ci avviciniamo a donne dai 40 anni in su oppure sovrappeso – hanno rivelato diversi beach boys in uno studio dell’università di Santo Domingo –. Scegliamo turiste meno abbronzate, perché significa che resteranno più tempo, e cominciamo a offrire esperienze di vita tipiche del posto. Le donne più disponibili? Sicuramente le canadesi francesi, poi le canadesi inglesi e al terzo posto le italiane". Ognuno di questi ragazzi riesce a guadagnare circa 150-200 euro al giorno grazie alle prestazioni di accompagnatori, mentre i coetanei impiegati nel turismo si fermano alla metà degli introiti.

Una ricerca delle sociologhe britanniche Jacqueline Sanchez Taylor e Julia O’Connell Davidson ha scoperto che un terzo delle donne intervistate (in due resort di Negril, Repubblica Dominicana) ha avuto una relazione con ragazzi locali durante la vacanza: il 60% ha ammesso la presenza di “elementi economici” nei rapporti, ma tutte hanno escluso di averli pagati come gigolò. "È stato un aiuto economico personale", si sono giustificate. Solo il 3% ha ammesso che le relazioni erano state "esclusivamente fisiche" e oltre il 50% le ha definite "romantiche". Il sociologo Klaus de Albuquerque descrive quattro tipologie di donne alla ricerca dell’avventura sessuale: le debuttanti, le turiste situazionali (ben disposte al sesso, ma che non viaggiano con quel preciso obiettivo), le veterane e le reduci, che hanno una relazione continuativa con un ragazzo conosciuto in un luogo turistico.