Mercoledì 24 Aprile 2024

"Tunnel e imboscate, Kiev trappola per Putin"

L’esperto di guerra urbana di West Point, John Spencer: "Agli invasori serviranno cinque militari per ogni uomo della resistenza ucraina"

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di Luca Bolognini

"L’offensiva russa si trasformerà in una guerriglia urbana e gli ucraini saranno avvantaggiati. Per il Cremlino sarà come vivere un incubo, sarà una lentissima agonia". John Spencer, veterano dell’Iraq, è il direttore degli Studi di guerra urbana al Modern War Institute di West Point, la più prestigiosa accademia militare d’America, ed è tra i massimi esperti del mondo dei conflitti che si muovono tra strade, piazze e vicoli.

Che cosa succederà nei prossimi giorni?

"Kiev è l’obiettivo principale. I russi bombarderanno pesantemente la città, mentre il famoso convoglio lungo 60 chilometri si avvicinerà sempre di più. Taglieranno qualsiasi linea di supporto e poi penetreranno con i carri armati e la fanteria. Cercheranno di prendere subito gli uffici governativi e issare la bandiera russa. Scatterà il combattimento casa per casa e sarà un bagno di sangue".

L’Ucraina può resistere?

"Se la Russia entra in un contesto di guerra urbana è l’Ucraina a essere avvantaggiata. Chi si difende ha la mano migliore: a Mosca serviranno almeno cinque soldati per ogni uomo che Kiev sarà in grado di schierare. Gli ucraini potranno sfruttare tattiche di guerriglia per colpire i nemici che avanzano lentamente e, nel frattempo, il Cremlino dovrà gestire la pressione interna di cittadini e oligarchi a causa del mancato successo. L’Ucraina vince finché sarà in grado di tenere Kiev".

Come si può preparare l’Ucraina?

"Kiev deve diventare una fortezza. Gli ucraini non devono fermarsi mai: devono allargare la rete dei tunnel; preparasi a sopravvivere ai bombardamenti e cercare di evacuare più civili che possono. Devono creare posti di blocco, rifugi sotterranei (i migliori per sfuggire ai bombardamenti), o riadattare palazzi in cemento armato. I tunnel sono fondamentali, perché permettono di nascondersi al nemico e muoversi all’interno della città".

Perché la Russia sarà svantaggiata?

"Le città sono come spugne: assorbono i soldati. Ci vorranno centinaia di migliaia di militari per costringere Kiev alla resa e ancora di più per prenderne effettivamente il controllo. E ci vorrà anche parecchio tempo: per riprendere Mosul dall’Isis ci sono voluti 100mila soldati iracheni e nove mesi per avere la meglio su 5mila miliziani".

Quanto può resistere Kiev?

"Anche mesi, ma gli ucraini devono assolutamente superare il bombardamento iniziale. Finché ci sarà speranza, possono resistere. I rifornimenti di cibo e acqua saranno cruciali. Le scorte dovranno essere nascoste in molti palazzi diversi, per non rischiare di perderli tutti in un colpo, e sarà uno sforzo notevole. La Russia proverà a spezzare la loro fiducia in ogni modo".

Per Mosca sarà un nuovo Afghanistan?

"Sarà peggio. I mujaheddin erano meno organizzati e preparati degli ucraini. Senza contare che il divario tecnologico ed economico era nettamente più marcato".

L’esercito ucraino è preparato per questo tipo di battaglia?

"Nessuno è mai preparato abbastanza, ma Kiev è pronta".