Giovedì 25 Aprile 2024

Truffa romantica al campione Sequestrati 74mila euro

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di Marco Galvani

Truffa amorosa da 600mila euro al pallavolista ex Nazionale Roberto Cazzaniga, la Guardia di Finanza sequestra 74mila euro alla ‘fidanzata’ falsa top model con cui mai la vittima, in 13 anni, si è incontrata e all’amica complice. Anche se ormai la maggior parte dei reati sono prescritti. Una ‘truffa aggravata e continuata’ in cui lo sportivo ha trascinato anche parenti e amici a cui ha chiesto fino a 70mila euro in prestito. Cazzaniga, 42 anni, schiacciatore con la squadra di Gioia del Colle nel campionato di Serie B, era convinto di essere fidanzato a distanza con una modella brasiliana, Maya Mancini (all’anagrafe di Cagliari Valeria Satta), che sui social utilizzava le foto di Alessandra Ambrosio, star delle passerelle. Circa 90mila euro dei 600mila sarebbero finiti nelle mani di Manuela Passero, di Bernareggio, in provincia di Monza, amica fidata di Cazzaniga. Gli investigatori, coordinati dal pm monzese Stefania Di Tullio, sono riusciti a ricostruire 1.400 singole transazioni attraverso le quali il pallavolista ha trasferito alla ‘fidanzata’ - tra il 2008 e il 2021 – somme di denaro, in particolare con ricariche e bonifici su più carte Postepay (generalmente, di importo variabile tra i 200 e i 3mila euro), ma anche con bonifici su conti correnti bancari e postali, oltre a provvedere all’acquisto di un’autovettura. Soldi che Maya utilizzava soprattutto per prelievi di denaro contante da vari sportelli bancari e postali, pagamenti online o in boutique. Shopping per sé, ma anche costosi regali a un barese di 25 anni per cui aveva perso la testa e col quale aveva iniziato un’altra relazione a distanza fingendosi una modella americana. In tutto 600mila euro, ma i 520mila versati tra il 2008 e il 2016 sono persi. Reati prescritti. Restano i 74mila euro tra il 2016 e il 2021 per cui il gip del tribunale di Monza Silvia Pansini ha disposto il sequestro a carico di entrambe le presunte complici di un raggiro in cui hanno fatto leva non soltanto sull’innamoramento dello sportivo, ma anche sulla sua compassione e generosità: le due truffatrici chiedevano aiuto per contribuire alle spese mediche sostenute a causa di gravi patologie sofferte (di fatto inesistenti) e per superare presunte difficoltà finanziarie che avrebbero impedito alla ‘fidanzata’ anche l’acquisto di beni di prima necessità.