Giovedì 25 Aprile 2024

"Artisti pagati coi soldi dei poveri". Concerto rock, è bufera sul sindaco

Nel cast Jo Squillo e Johnson Righeira. Ma a Trecate è polemica

Jo Squillo (Lapresse)

Jo Squillo (Lapresse)

Novara, 27 febbraio 2018 - Scoppia il caso della Festa del Riso di Trecate (Novara) e il primo a rimetterci le penne è l’assessore Giorgio Capoccia, accusato di aver utilizzato risorse destinate a 500 pacchi alimentari per le famiglie bisognose per pagare il cachet di artisti del calibro di Jo Squillo, Johnson Righeira e Papa Winnie, ingaggiati per le giornate gastronomiche di settembre dedicate alle produzioni locali, il riso ma anche il gorgonzola e gli antichi sapori. Il sindaco di Trecate, Federico Binatti, attaccato dal Pd locale, ha ritirato le deleghe all’assessore giudicando quanto accaduto «un fatto grave, che contraddice valori al centro del percorso politico della giunta, come l’attenzione per i più bisognosi». 

Tutto nasce quando viene assegnato a una ditta di Bolzano l’appalto per la mensa scolastica (un affare da 9,1 milioni per 12 anni). Nel bando c’è anche la richiesta di mezzo migliaio di pacchi alimentari all’anno da destinare alle famiglie in difficoltà. Ma i pacchi, secondo quanto appreso, ne furono in buona parte monetizzati, e i soldi (quasi 12mila euro) vennero dirottati per regolare i compensi degli artisti, non solo Jo Squillo ma anche Johnson Righeira e Papa Winnie, tutti e tre in cartellone per la manifestazione del 23 e 24 settembre scorsi. 

Da un accesso agli atti si è scoperto che l’amministrazione, tramite uno scambio di lettere con la ditta, avrebbe monetizzato anche i pacchi per i poveri, valutando il tutto 11.950 euro, somma versata per il compenso degli artisti invitati alla Festa del Riso. «Tutti conoscono il mio impegno e sanno che lavorare per il sociale è una mia priorità da sempre. Con la vicenda di Trecate non ho nulla a che vedere». É indignata Jo Squillo per essere stata associata allo scandalo sollevato a Trecate. 

Il sospetto è che si tratti di uno scandalo creato apposta per speculazioni elettorali. «Sono oltre 30 anni che lavoro – ha affermato l’artista – e da sempre ho cercato di avere la massima attenzione al sociale». L’eclettica showgirl, conduttrice tv e cantautrice, ricorda di aver dato vita 5 anni fa all’iniziativa Wall of Dolls per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne. «Farò uno spettacolo in carcere a San Vittore il 7 e l’8 marzo proprio su questo argomento – aggiunge Jo Squillo – tutto mi sarei aspettata nella vita fuorchè una cosa del genere. Associare il mio nome a una vicenda del genere è l’operazione più meschina e vergognosa che si possa fare».

L’artista spiega di aver semplicemente aderito alla proposta della sua agenzia di partecipare alla Festa del Riso e di averlo fatto «volentieri anche perchè si trattava di un’iniziativa per promuovere le eccellenze del territorio». Degli eventuali problemi di bilancio del comune nel Novarese, però, non aveva idea. «Come avrei potuto saperlo? – si chiede – Titoli come quelli che ho letto su diversi siti e giornali, che associano il mio nome a questo problema, possono rovinare la reputazione. Ho lavorato tanto – conclude – e poi una sola parola può distruggere tutto».