Lunedì 29 Aprile 2024

Sanità: in Toscana tac e risonanze anche a mezzanotte

Giro di vite per evitare esami inutili che ingolfino il sistema pubblico e portino via risorse

Medici in ospedale

Medici in ospedale

Firenze, 6 giugno 2023 – Anche la Toscana lotta con le liste d’attesa. Il numero delle richieste di prestazioni sanitarie dopo il Covid è letteralmente esploso e sta continuando a crescere nei primi mesi del 2023. Dal 2019 al 2022 le richieste per visite specialistiche di primo accesso sono aumentate del 24,6%, mentre del 31% è cresciuta la domanda di accertamenti di diagnostica strumentale. Addirittura quasi raddoppiate le richieste di tac e risonanze magnetiche: le tac sono passate dalle 251.450 del 2019 a 372.627 nel 2022 (+48,19%); ancora più significativo l’aumento per le risonanze magnetice, passate dalle 279.789 del 2019 alle 437.275 del 2022 (+56,29%).

Liste d’attesa choc. "La mammografia? Ripassi tra due anni"

Nonostante la Toscana, come certificato da Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), nel 2022 sia stata l’unica regione italiana a fare registrare volumi di visite, esami e interventi leggermente superiori rispetto a quelli del 2019, la domanda di prestazioni in costante crescita sta mettendo in difficoltà il sistema. Per questo la Regione Toscana sta intervenendo con una cura da cavallo. Già passate le delibere con cui si sbloccano le liste chiuse; con cui si è previsto un manager per ogni azienda sanitaria e ospedaliero universitaria che si occupi delle liste d’attesa; con cui sono stati destinati 23 milioni per pagare straordinari ai medici in attività aggiuntiva e ai privati per ampliare l’offerta di prestazioni: per tac e risonanze si lavora anche fino a mezzanotte e anche il sabato.

Ma i risultati ancora sono modesti. Ora ci si prepara alla riorganizzazione del Cup con potenziamento delle prenotazioni online. E la prossima delibera è dedicata all’appropriatezza delle richieste: giro di vite sulle prescrizioni, per evitare esami inutili che ingolfano il sistema, fanno lievitare i tempi d’attesa e portano via risorse sempre più preziose nell’impoverito sistema sanitario pubblico. La Toscana darà stringenti linee guida che le aziende sanitarie dovranno fare applicare.