Domenica 5 Maggio 2024

Stazione spaziale cinese precipita nel Pacifico. Il punto d'impatto

L'impatto alle 2.16 ora italiana. Il satellite si è disintegrato: escluso che frammenti possano essere caduti nel nostro Paese

La stazione spaziale cinese Tiangong-1

La stazione spaziale cinese Tiangong-1

Roma, 2 aprile 2018 - La notizia arriva (infine) in orario: la stazione spaziale cinese precipita nell'Oceano Pacifico meridionale, disintegrandosi come previsto. Ancora non si può definire con precisione il punto esatto dell'impatto, anche se Jonathan McDowell, astronomo di Harvard citato dal New York Times, circoscrive l'area a Nord di Thaiti e di quello che molti definiscono il 'cimitero dei relitti spaziali' (VIDEO), una regione piuttosto isolata dove sono caduti diverse navicelle nel corso dei decenni. 

Dopo settimane di allarmi più o meno concreti, il rientro della  Tiangong 1 avviene quindi nel meno traumatico dei modi possibili. A renderlo noto  il Joint Force Space Component Command (Jfscc) del Comando strategico degli Stati Uniti, quindi la conferma dell'Asi (Agenzia Spaziale italiana). L'orario di contatto con l'atmosfera terrestre è stato le 2.16 di questa mattina, dopo una girandola di previsioni che si sono rivelate precise solo nel tardo pomeriggio di ieri. Inizialmente si era parlato di domenica mattina, poi l'asticella era stata spostata a questa notte, con ampi margini di incertezza, quindi l'ultima previsione che - nonostante tempeste geomagnetiche e affini - ha spaccato il minuto. La probabilità che qualche detrito del satellite cinese in caduta, grande come un autobus e pesante oltre 7,5 tonnellate, giungesse fino in Italia già sabato era stata ridotta allo 0,2%, con l'esclusione di Liguria ed Emilia Romagna dalle zone interessate. Quindi nella serata di ieri il perimetro è stato circoscritto alla zona di Lampedusa, finché intorno a mezzanotte Tommaso Sgobba, direttore della Iaas (International Association for The Advancement of Space Safety), sulla base delle previsioni del Joint Space Operations Center (JSpOC) Usa, ha definitivamente tolto il nostro Paese dalla possibile area di caduta. L'Asi ora esclude anche che frammenti della Tiangong 1 abbiano impattato sul territorio nazionale. La stazione spaziale cinese termina così la sua storia dopo aver trascorso in orbita 2.375 giorni e 21 ore. 

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Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, in accordo con Asi e con gli altri partecipanti al tavolo, questa mattina ha dichiarato concluse le attività ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, il Consigliere Militare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri dell' Interno, degli Esteri, della Difesa, Enac, Enav, Ispra-Snpa, Cnr, Inaf, Università degli Studi di Roma 'La Sapienza' e Politecnico di Milano.  Ha inoltre rivolto un particolare ringraziamento all'Agenzia Spaziale Italiana e a tutti gli organi d'informazione che hanno dato un prezioso supporto al Sistema contribuendo alla corretta comunicazione dell'evento. L'Italia è stata potenzialmente a rischio fino alle ultime ore, con il tavolo tecnico riunito dal 21 marzo. A questo punto anche l'appello, ribadito a più riprese nei giorni scorsi, di non toccare eventuali detriti del satellite cinese, può definirsi superato. 

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L'IRONIA SOCIAL - Immancabile la pioggia di commenti ironici sui social network (FOTO), incentrati soprattutto sull'attenzione portata da media e istituzioni sull'evento, verificatosi poi ben lontano dall'Italia. "I cinesi ci hanno fatto il 'pesce d'aprile'", scrive qualcuno. "Tanto rumore per nulla", commentano altri. Diverse le gag con la pubblicità del Buondì Motta e con 'l'asteroide' protagonista degli sketch. Per tanti è stato il 'pesce d'aprile' più bello del 2018. Ironia a parte, il rientro della Tiangong-1 (che significa 'Palazzo celeste' in mandarino) ha coinvolto attivamente un numero elevato di Paesi. Per monitorare la stazione spaziale cinese si sono coordinati il Comando strategico Usa con la sorveglianza di Paesi come l'Italia, accanto a Canada, Australia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Corea del Sud. Una task force internazionale di proporzioni considerevoli. 

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LA FOTO - Prima dell'impatto, che milioni di persone attendevano in Italia e all'estero, un gruppo di astrodinamica italiano (il team Gauss, le 'sentinelle' dei detriti spaziali) è riuscito sabato a 'rubare' una foto della stazione spaziale cinese.  Il Gruppo di astrodinamica per l'uso dei sistemi spazialiattivo presso l'osservatorio di Castelgrande, in Basilicata, ha immortalato la Tiangong 1 ( che in mandarino significa 'Palazzo celeste') in compagnia di Marte e Saturno. L'immagine, ripresa dai siti internazionali e postata sui social network, mostra il satellite cinese in caduta mentre attraversa il cielo italiano. I passaggi della stazione spaziale sono ben visibili soprattutto nell'Italia meridionale. Obiettivo del gruppo Gauss, che fa capo all'osservatorio di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è studiare le caratteristiche dei detriti spaziali e dei cosiddetti Neo (Near Earth Objects), gli oggetti in orbita vicino alla Terra che comprendono i tanti asteroidi di passaggio. Altre foto nei giorni scorsi erano state catturate, sempre dall'Italia, dal Virtual Telescope. Ora si attendono le foto del satellite cinese in caduta dopo il suo impatto con l'atmosfera. Chissà che qualche telescopio non sia riuscito a intercettarlo. 

LA FOTO DEL GRUPPO GAUSS POSTATA SULLA LORO PAGINA FACEBOOK