Giovedì 25 Aprile 2024

Morto Giorgio Squinzi, una vita per l'impresa

Patron della Mapei e del Sassuolo: è stato presidente di Confindustria. Aveva 76 anni

Giorgio Squinzi (LaPresse)

Giorgio Squinzi (LaPresse)

Sassuolo, 3 ottobre 2019 - È morto a 76 anni, ieri sera all’ospedale San Raffaele di Milano dopo una lunga malattia, l’imprenditore Giorgio Squinzi, patron della Mapei e presidente di Confindustria tra il 2012 e il 2016. Squinzi ha guidato l’associazione di categoria degli imprenditori per 12 anni. Lascia la moglie Adriana e i figli Marco e Veronica.    Classe 1943, Squinzi, nato a Cisano Bergamasco, si è laureato in Chimica industriale nel 1969 ed è subito entrato nell’azienda di famiglia. Nel 1970 insieme al padre, ha poi fondato la Mapei Snc, diventata Spa 6 anni dopo e della quale ha assunto prima il ruolo direttore generale e poi di amministratore unico. Nel 1997 è stato eletto Presidente della Federazione Nazionale dell’Industria Chimica, poi riconfermato nel 2005. Nel 2006 è stato nominato vicepresidente della Confederazione delle Industrie Chimiche Europee e nel 2008 ha ricoperto la carica di vicepresidente di Assolombarda e di membro del Consiglio Direttivo di Assopiastrelle. Infine, nel 2012 diventa il numero uno di Confindustria che ha guidato per 12 anni. 

Nel mondo dell’industria Squinzi era entrato come una volta. Uno degli ultimi capitani d’industria italiani. "Io sono nato imprenditore in una famiglia di imprenditori – ha detto nel suo ultimo messaggio come capo degli industriali –. E ho cercato anche in questi anni di comportarmi come imprenditore per il bene di tutto il sistema associativo". Aveva ereditato l’azienda dal padre Rodolfo (la Mapei era stata fondata pochi anni prima della sua nascita, nel 1937) ma al tempo l’azienda era piccola. Lui la trasformò in un impero. Con il pragmatismo tipico dei bergamaschi, padre e figlio riuscirono a portare quella realtà sul tetto del mondo, con un ruolo da leader nel campo dei materiali chimici per l’edilizia. Laureatosi nel 1969 in chimica industriale all’Università Statale di Milano, nel 2002, aveva ricevuto la laurea ad honorem in ingegneria chimica dal Politecnico di Milano. Una volta affermatosi, Squinzi ha lavorato per l’intera categoria, correndo per la presidenza di Confindustria. Ruolo che ottenne nel 2012, succedendo a Emma Marcegaglia.    Appassionato di musica (era entrato nel 2016 nel consiglio d’amministrazione della Scala e si presentava puntualmente alle riunioni) e anche di ciclismo, come il padre Rodolfo, aveva sponsorizzato per 10 anni la squadra professionistica Mapei-Quick Step, con la quale ha vinto diverse volte il Giro d’Italia oltre a numerose competizioni a livello mondiale. Lasciò il mondo del ciclismo a seguito di un episodio risalente al 2002 in occasione del Giro d’Italia: l’estromissione di un suo atleta, Garzelli. Dalle due ruote passò al calcio, Nel 2002 diventò il proprietario del Sassuolo Calcio che all’epoca militava in C2 e che grazie a lui ha compiuto una straordinaria scalata fino alla storica promozione in serie A nel 2013.

Tifoso milanista, dopo aver acquistato il club emiliano Squinzi ha sempre dimostrato grande passione per i neroverdi. Di recente aveva anche dichiarato che "i proprietari cinesi non possono avere lo stesso attaccamento che hanno avuto grandi uomini di sport come Moratti, Berlusconi o Viola".  Squinzi aveva scelto il Sassuolo non a caso: era stato proprio il comprensorio ceramico a contribuire alla crescita a livello mondiale del gruppo Mapei. Squinzi che aveva ricevuto tanto dai sassolesi, avrebbe voluto saldare un debito quasi morale.  Dal 2002 ad oggi la società neroverde di strada ne ha fatta tanta, diventando uno dei club più virtuosi a livello nazionale e arrivando perfino in Europa nel 2016.