Per approfondire:
Ha senza dubbio ragione chi, controllando le lancette dell’orologio del papa, ha scoperto che la sua intervista da Fazio era registrata e che le erano stati apportati dei tagli: ma forse è ovvio che un personaggio così importante si riservi il diritto di controllare la sua immagine, e anche di intervenire sul materiale registrato. Le tre dosi: Colle, Sanremo e Francesco - di MICHELE BRAMBILLA Il Papa contro il suicidio assistito: "Non c'è diritto a morire". A che punto è la legge Papa Francesco da Fazio: non sono un santo. "Da piccolo volevo fare il macellaio" Nessuno ha chiesto a Francesco la spontaneità, che poi non è neppure un requisito delle trasmissioni televisive, luogo, come si sa molto bene, dai mille trucchi di scena. Più importante è chiedersi cosa si aspettassero gli spettatori – tanti, certo, ma neppure tantissimi, se si pensa all’eccezionalità dell’evento e al battage pubblicitario che l’ha preceduto – da questo programma. Forse molti si aspettavano qualche vera domanda, certo non cattiva o critica, ma almeno sincera, non finalizzata cioè solamente alla celebrazione del personaggio, e su questo Fazio ha mancato alla grande: l’unico suo obiettivo era di genuflettersi davanti a tanto ospite, forse per restituirgli quella sacralità che l’occasione stessa gli stava togliendo. Con la conseguenza di trasformare quella che doveva essere un’intervista in una celebrazione camuffata. Ci ha pensato Bergoglio a smontare il piedestallo sul quale lo metteva Fazio presentandosi, in più di una risposta, come un uomo molto simile a tutti gli altri: insomma, un uomo come noi. Un uomo che ha paura della solitudine, che da bambino voleva fare il macellaio per diventare ricco, che da ragazzo ballava il tango, che guarda poco la televisione ed è convinto che un po’ di umorismo aiuti a vivere meglio… Certo sono affermazioni capaci di suscitare ...
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