Mercoledì 24 Aprile 2024

Sono gli alleati il fardello più pesante

David

Allegranti

Il governo Meloni c’è, l’opposizione - impegnata in battaglie sull’articolo determinativo - no, con l’eccezione di Matteo Renzi che ha fatto un notevole intervento al Senato. Certo, alla neo-presidente del Consiglio non mancano i problemi, che hanno un nome e un cognome: Silvio Berlusconi, Matteo Salvini. Sono infatti gli alleati il fardello più ingombrante di Giorgia Meloni. Lo si capisce dalla tiepidezza leghista quando lei parla dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia o dalle sortite berlusconiane dei giorni precedenti. Sul punto però la premier è stata netta: "Sbaglia chi crede che sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità", ha detto chiedendo la fiducia. C’è da domandarsi però quanto Meloni resisterà al logoramento berlusconian-salviniano. Il leader della Lega potrebbe riservare alla presidente del Consiglio il trattamento già ricevuto da Beppe Conte ai tempi del governo giallo-verde. Ma stavolta potrebbe andargli male, anche perché la Lega non ha più consenso di un tempo e Meloni non è il passante della Storia. E le opposizioni? Questa due giorni tra Camera e Senato ci consegna un quadro desolante. La sinistra non sa come gestire la realtà, perché si è vista scippare un "frame" identitario che considerava proprio. Meloni è di destra, è la prima presidente del Consiglio, è donna e madre. Ed è cresciuta senza padre. Fosse successo a sinistra, i magazine patinati che si leggono nelle case benestanti sarebbero pieni di copertine dedicate a una storia di enorme riscatto sociale. Ma siccome questa è una storia di destra, non piace alla gente che piace. Conte invece è in versione Avvocato Ganassa, burbanzoso più del necessario. Ormai parla come il capo di una delle due opposizioni e in effetti viene il dubbio che, se si candidasse a primarie aperte della sinistra-centro, le vincerebbe.