Mercoledì 24 Aprile 2024

Allarme smog in Italia: è prima in Europa per numero di morti da biossido di azoto

Sono oltre 10mila nel 2019. Il nostro Paese è anche secondo per i rischi da particolato fine PM2,5 e ozono

Smog su Roma (Ansa)

Smog su Roma (Ansa)

Roma, 15 novembre 2021 - Maglia nera per l'Italia che si conferma tra gli stati dell'Unione europea dove sono più alti i rischi per la salute, in termini di morti e anni di vita persi per lo smog. Secondo il Rapporto 2021 sulla qualità dell'aria dell'Agenzia europea dell'ambiente, che fa riferimento al 2019, il nostro Paese occupa la prima posizione nella classifica per numero di morti per biossido di azoto (10.640 vittime, +2%) ed è secondo, soltanto alla Germania, per i rischi da particolato fine PM2,5 (49.900 morti, -4%) e ozono (O3, 3.170 morti, +5% sul 2018). Numeri spaventosi, se sommati superano quota 63mila vittime all'anno, e perlopiù in crescita rispetto al 2018 su due indicatori su tre. 

Cosa succede in Unione Europea

Nell'Unione Europea nel 2019 sono state circa 307mila le persone prematuramente a causa dell'esposizione a PM2,5, 40.400 per l'NO2 e 16.800 a causa dell'esposizione acuta all'ozono. A livello generale i decessi per smog sono diminuiti del 16% rispetto al 2018 e del 33% con riferimento al 2005. Almeno il 58% dei decessi da PM2,5 però, ammonisce la Aea, si sarebbe potuto evitare se tutti gli Stati membri avessero raggiunto il nuovo parametro Oms per il PM2,5 di 5 µg/m3. Con i parametri Oms l'Italia avrebbe registrato 32.200 decessi in meno (-32.200) da PM2,5.

Cosa si può fare: il piano

L'ultimo posto in classifica, ma soprattutto i numeri di vittime a 5 cifre spingono l'Italia a puntare su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell'aria e della vita della popolazione, dando una spinta all'economia e all'occupazione. A provocare lo smog nelle città, infatti, segnala la Coldiretti, è l'effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi. L'Italia dispone di appena 33,8 metri quadrati di verde urbano per abitante. Una situazione che peggiora nelle metropoli dove i valori vanno dai 15,2 metri quadrati di Messina ai 17,1 di Roma, dai 17,8 di Milano ai 22,2 di Firenze, dai 42,4 di Venezia ai 9,2 di Bari.

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L'obiettivo è creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città con la scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le polveri sottili. Grazie alla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio, sottolinea la Coldiretti, entro i prossimi tre anni ci saranno oltre 300 mila nuovi alberi, quasi 8 milioni di metri quadrati aggiuntivi di parchi e giardini, 16 mila nuovi terrazzi e balconi fioriti.