Martedì 16 Aprile 2024

Qualità della vita 2021: la classifica delle province italiane. Rivoluzione in testa

Parma balza al comando, Crotone fanalino di coda. Exploit di Bologna, Firenze e Milano

Il Duomo di Parma

Il Duomo di Parma

Roma, 14 novembre 2021 - Sorprese in testa, meno in coda, dalla classifica 2021 della qualità della vita. L'imponente lavoro messo in piedi da Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, vede una vera e propria rivoluzione al vertice della graduatoria per quanto riguarda le province italiane. A conquistare la vetta è la provincia di Parma che scala ben 38 posizioni (era 39esima nel 2020) per issarsi al comando. Brusco stop all'egemonia di Pordenone e Trento che dopo anni di alternanza in testa si devono accontentare, rispettivamente, del nono e secondo posto. Chiude la classifica del rapporto Qualità della Vita in Italia 2021, giunto alla 23 esima edizione, Crotone che scivola dal penultimo all'ultimo posto.  

Da segnalare, oltre all'exploit di Parma, anche quelli di Bolzano (dall'ottava alla terza piazza), di Bologna (da 27esima a quarta) e di Milano che risale di ben 40 posizioni e dalla 45esima arriva alla quinta. Bene anche Trieste, da 40esima a settima, così come Firenze, da 31esima a sesta. La graduatoria rispecchia la riscossa delle città metropolitane dopo anni nelle retrovie. 

Per quanto riguarda il fenomeno Parma, il primato arriva grazie al piazzamento nel gruppo 1, quello contraddistinto dai valori più alti, in 4 dimensioni sulle nove prese in esame nel sondaggio. La città ducale viene premiata anche per l'ottima capacità di reazione alla pandemia di Covid. 

Pochi colpi di scena in fondo alla classifica: Napoli salva l'ultima piazza sopravanzando Crotone, terzultima Foggia (che risale due posizioni) e quindi Siracusa, stabile al quartultimo posto. L'edizione 2021 vede il tracollo di Como, L'Aquila, Belluno, Udine, Varese, Rovigo, Prato, Benevento, Fermo, Rieti e Nuoro che perdono diverse posizioni. 

In generale, il rapporto inquadra una qualità della vita "buona" o "accettabile" in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Significa che 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

Il rapporto seleziona nove dimensioni, individuando graduatorie differenti a seconda dell'ambito preso in esame. Di seguito le classifiche delle categorie principali.

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Sommario

Affari e lavoro

In testa a questa particolare graduatoria troviamo Bolzano e Bologna, un risultato in linea con le edizioni precedenti. A seguire Fermo, Trento e Cuneo. Tra le 33 province comprese nel gruppo di testa (erano 32 lo scorso anno), 6 appartengono al nord-ovest, dato immutato rispetto alla passata edizione: 3 in Piemonte (Cuneo, Biella e Asti); la provincia di Aosta in 22° posizione; 2 delle 12 province lombarde, come nei due anni passati (nell'ordine Monza e della Brianza e Brescia).

A farla da padrone sono come sempre le province province del nord-est con ben 18 elementi nelle prime posizioni (ma uno in meno rispetto al 2020). Tra le posizioni di testa figurano le due province del Trentino-Alto Adige, tutte le province venete tranne Belluno e Vicenza e 3 delle 4 province del Friuli-Venezia Giulia, ad eccezione di Gorizia. Trova una ulteriore conferma la rilevante presenza dell'Emilia Romagna, con 8 su 9 province censite nel gruppo di testa, mentre Rimini si classifica nel gruppo 2.

Istruzione e formazione

Nella dimensione istruzione e formazione si piazza Trieste, davanti ad altre tre province del nord est, Bologna, Trento e Milano, che confermano gli eccellenti piazzamenti già conseguiti nelle due passate edizioni. 

Nel raggruppamento di testa, che comprende 27 province, contro le 30 della passata edizione, figurano 8 province del nord-ovest, 2 in meno rispetto allo scorso anno (Torino in Piemonte; Aosta; Milano, Lecco, Como e Monza e della Brianza in Lombardia; Genova e Savona in Liguria). Il nord est è rappresentato da 14 province, 2 in più rispetto al 2020 (Trento in Trentino-Alto Adige; Padova, Verona e Vicenza in Veneto; le 4 province del Friuli-Venezia Giulia; 6 delle 9 province dell'Emilia Romagna, nell'ordine Bologna, Parma, Modena, Ravenna, Ferrara e Forlì-Cesena). Inoltre, figurano nel gruppo di testa 5 province dell'Italia centrale: Firenze in rappresentanza della Toscana; Perugia per l'Umbria; Ancona e Ascoli Piceno per le Marche; Roma per il Lazio. Viceversa, le 24 province che si classificano nel gruppo di coda appartengono tutte all'Italia meridionale e insulare, con un incremento di 2 unità. Sono censite nel gruppo di coda 2 province campane, Napoli e Caserta; 4 province pugliesi, Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia; tutte le province calabresi; tutte le province dislocate in Sicilia; 4 delle 5 province sarde, ad eccezione di Cagliari. In ultima posizione c'è Crotone.

Dimensione ambientale

Davanti a tutti Reggio Emilia, seguita da Pordenone, Mantova e Parma. Nelle 23 posizioni di testa, 2 in più rispetto alla passata edizione, figurano 19 province dell'Italia settentrionale e 4 dell'Italia centrale. Appartengono al gruppo di testa 8 province del nord ovest, due in meno rispetto allo scorso anno (Verbano-Cusio-Ossola e Torino in Piemonte; 6 delle 12 province/città metropolitane lombarde, nell'ordine Mantova, Lodi, Brescia, Milano, Monza e della Brianza e Bergamo) e come lo scorso anno 11 province del nord est (Padova, Treviso e Venezia in Veneto; Pordenone per il Friuli-Venezia Giulia; tutte le province dell'Emilia Ro-magna ad eccezione di Piacenza e Ravenna). Inoltre, come già si è detto in precedenza, figurano nel gruppo di testa 4 province dell'Italia centrale (Prato e Lucca in Toscana; Macerata e Ancona nelle Marche)

Passano da 47 a 49 le province censite nei primi due gruppi, ovvero quelli dove la qualità ambientale è buona o accettabile. Nelle restanti 58 province, di contro, la qualità ambientale risulta scarsa o insufficiente.  Sono 25 quelle nel gruppo di coda, cinque in meno dello scorso anno. Presenti 5 province del nord ovest (Alessandria in Piemonte; Como in Lombardia; 3 delle 4 province liguri ad eccezione di La Spezia), 3 province del centro Italia contro le 6 della passata edizione (Massa-Carrara e Grosseto in Toscana, Latina nel Lazio) e 17 province in Italia meridionale e insulare, contro le 18 dello scorso anno (le due province molisane; Napoli in Campania; tutte le province pugliesi ad eccezione di Bari e Lecce; Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone in Calabria; Trapani, Calta-nissetta, Palermo, Messina, Siracusa e Catania in Sicilia; Sassari in Sardegna). Come nei due anni passati, chiude la classifica Catania.

Sicurezza

È Aosta la provincia italiana più sicura secondo il rapporto Qualità della vita 2021. Conquista la vetta scalando ben 11 posizioni rispetto alla passata edizione. Seguono, nell'ordine, Rieti, Potenza e Pordenone, che a loro volta guadagnano posizioni, pur confermando anche quest'anno la loro presenza nel gruppo di eccellenza formato da 29 elementi così come avviene da tre edizioni a questa parte. La situazione è più o meno stabile: anche nel 2021 le province in cui la situazione con riferimento alla sicurezza è risultata buona o accettabile ammontano a 61, un risultato molto positivo.

Tempo libero e turismo

Conferma in vetta alla classifica, dove Siena conferma i piazzamenti ottenuti nelle passate edizioni. Seconda Rimini, poi Aosta e Verbano-Cusio-Ossola, mentre Grosseto si piazza in quinta posizione. Complessivamente. il gruppo di testa comprende 21 province con una presenza pressoché esclusiva dell'Italia centro-settentrionale, ad eccezione della provincia di Sassari in rappresentanza dell'Italia meridionale e insulare. 

Tra i capofila ci sono le stesse 6 province del nord ovest che già si erano classificate negli anni passati (Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte; Aosta; Sondrio in Lombardia; Imperia, Savona e La Spezia in Liguria), 4 province del Nord-est (Bolzano e Trento in Trentino-Alto Adige; Belluno in Veneto; Rimini in Emilia-Romagna), ben 10 province in Italia centrale.

Il gruppo di coda comprende 28 province, prevalentemente dislocate nell'Italia meridionale e insulare, 2 province del Nord-ovest (Lodi e Monza e della Brianza in Lombardia, come negli anni passati), una nel Nord-est (Rovigo in Veneto), mentre le restanti 25 sono dislocate in Italia meridionale e insulare.