Mercoledì 24 Aprile 2024

Terracina, arrestata la sindaca Tintari: corruzione. Nel mirino le concessioni balneari

L'indagine di carabinieri e Capitaneria di porto ha portato a 5 misure cautelari. Almeno 50 indagati tra funzionari e assessori

Roberta Tintari (Imagoeconomica)

Roberta Tintari (Imagoeconomica)

Latina, 19 luglio 2022 - Arrestata Roberta Tintari, sindaca di Terracina, con l'accusa di corruzione. Stamane è scattata l'operazione dei carabinieri a seguito di indagini della Procura di Latina riguardanti le concessioni balneari e la gestione in generale del demanio marittimo. Le misure cautelari hanno riguardato 5 persone finite ai domiciliari, tra cui la Tintari, il presidente del Consiglio Comunale e due assessori. Sette persone sono state interdette dai pubblici uffici. In tutto sarebbero coinvolte almeno 50 persone tra funzionari, altri assessori e dirigenti comunali. 

Nello specifico la Tintari deve rispondere di turbata libertà degli incanti e falso. Alla prima cittadina è stato contestato un episodio riguardo la gestione dell'arenile comunale per cui avrebbe favorito una irregolare aggiudicazione della gara di appalto. I fatti risalgono al 2019 e coinvolgono anche l'allora vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi, già arrestato nel gennaio scorso.

L'indagine

L'indagine che ha portato all'arresto della Tintari è iniziata nell'agosto del 2019. A condurla la Guardia Costiera e i carabinieri. Oltre alle misure cautelari è stato sequestrato un camping, un ristorante e i beni di un'associazione esistenti presso l'Arena del Molo di Terracina, l'area oggetto di una serie di controlli delle autorità nell'ambito delle attività Mare sicuro 2019, volte a verificare la correttezza delle concessioni demaniali. La Procura scrive: "Nell'agosto dell'anno 2019 è emersa una pluralità di fatti di rilievo penali connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali". Un'indagine "in un arco temporale di circa 12 mesi e consistita in numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ha consentito di disvelare e documentare condotte di pubblici funzionari, all'interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali".

Le accuse

Le indagini hanno consentito di accertare reati connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione e al demanio marittimo. Nello specifico nel mirino sono finiti "la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l'indebita percezione di fondi europei strutturali FEAMP e FLAG con conseguenti danni erariali". Quindi i reati contestati sono di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l'affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, e anche frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d'ufficio.