Venerdì 26 Aprile 2024

Si è ammalata la nostra idea di libertà

Davide

Rondoni

Lei è la grande ammalata. E ne son contento, unico caso. Il virus che l’ha colpita non è recente, ma la pandemia ha dato una bella botta. S’è ammalata, dimostrata falsa, l’idea sbagliata che avevamo di libertà. Quella, per intenderci, che poneva la libertà nel fare quel che vuoi. Ora non possiamo farlo. Dunque non siamo più liberi ? E perché prima facevamo davvero quello che volevamo ? Eravamo liberi? La cosa va guardata con serietà. Perché ne va di una delle questioni capitali della nostra civiltà. Se è poter fare quel che vuoi, allora, si diceva fino a ieri con una frase che ho sempre trovato banale, "la libertà di uno finisce dove inizia la libertà dell’altro". Ma la libertà di una persona, intesa in quel senso, è condizionata da un sacco di altre cose ben prima e di più che da quella altrui.

Se ad esempio un tizio può andare, per le condizioni in cui si trova, solo in sella a una sgangherata bicicletta, dovrebbe sentirsi libero e contento, secondo quella idea, nel non attraversare la strada al tizio che liberamente arriva in Ferrari? Oggi, infatti, questa idea misera di libertà sta franando, in penosi show. Non solo i No Green pass e i favorevoli si scagliano gli uni contro gli altri per tale idea malata di libertà, poi c’è gente che ciancia di libertà perché ha paura, e chi fa prediche sulla libertà mentre impone cose insensate, c’è pure un obbligo non obbligatorio. In nome della salute. Quindi la libertà non è un valore assoluto, ma condizionato ad altri valori, tipo la salute fisica. Però molti vogliono il diritto a suicidarsi. Ma allora perché ammiriamo chi si sacrifica per la libertà ? Sulla libertà non ci si intende più. Ed è meglio. Perché l’idea di libertà, come soddisfazione di volontà, era falsa. Un’altra ce l’abbiamo? È più libero un uomo che pur pieno di limiti ama la vita o uno che fa quel che vuole ma la disprezza? Dove nasce e per cosa la libertà?