Lunedì 29 Aprile 2024

Scuole chiuse in tutta Italia, ora è ufficiale. Le date dello stop per coronavirus

Azzolina: "Decisione prudenziale". La chiusura delle scuole ha effetto da domani e durerà fino al 15 marzo. Il governo: "Allo studio misure per fare stare a casa un genitore"

Scuole chiuse, l'annuncio di Conte e Azzolina (Ansa)

Scuole chiuse, l'annuncio di Conte e Azzolina (Ansa)

Roma, 4 marzo 2020 - Scuole chiuse in tutta Italia, la notizia è ufficiale. Lo ha annunciato in una conferenza stampa congiunta col premier Conte la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. Lo stop, dovuto al Coronavirus, inizierà domani e durerà fino al 15 marzo. Ferme anche le università. "Una decisione non semplice", ha detto la Azzolina che in precedenza aveva preso tempo, frenando dopo le indiscrezioni uscite in agenzia. Fondamentale il parere del comitato scientifico. "E' una decisione prudenziale", sottolinea Conte. "Il Sistema sanitario nazionale - spiega - per quanto efficiente, rischia il sovraccarico". Ed è questo il motivo che ha indotto il governo a optare per la sospensione delle lezioni. Il presidente del Consiglio si scaglia poi contro "l'improvvida fuga di notizie" che subito dopo pranzo ha anticipato la misura. "Aspettavamo la valutazione degli esperti dell'Isituto Superiore di Sanità", dice il leader dell'esecutivo. "In quel momento non avevamo ancora preso una decisione finale", aggiunge. 

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Il provvedimento colpisce tutti gli istituti, ampliando lo stop dove è già in atto e decretandolo dove ancore invece le scuole sono regolarmente aperte. Il governo ragiona da ieri sulla misura per arginare l'emergenza: intorno alle 14 le agenzie hanno battuto la notizia della chiusura delle scuole freneticamente, citando fonti di Palazzo Chigi. Pochi minuti e la ministra dell'Istruzione Azzolina, davanti ai microfoni, ha fatto una parziale marcia indietro. Quindi in serata la conferma: lezioni sospese da domani al 15 marzo. 

Come ha ribadito Conte, il Covid-19 sta mettendo a dura prova tutto il sistema sanitario nazionale. I timori, neanche tanto celati, sono che l'apparato non regga. E la priorità è contenere il contagio. Entro sera dovrebbe arrivare  il nuovo decreto del Presidente del Consiglio con le ultime misure antivirus. 

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Genitori a casa, il governo si muove

Decisa la sospensione delle lezioni, si pone ora il problema di come venire incontro alle famiglie che, in alcuni casi, avranno i figli a casa per circa un mese. "Ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati - sottolinea oggi il viceministro all'Economia, Laura Castelli -. E' in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni". Castelli spiega di aver avuto già un colloquio con il ministro Gualtieri e gli altri competenti. "Faremo tutto quello che è necessario per ridurre al massimo i disagi". 

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Meloni e Salvini

Fratelli d'Italia propone "il congedo parentale retribuito al 70% per tutti oppure 500 euro al mese per pagare una babysitter o qualcuno che dia una mano alle famiglie che hanno figli che non andranno a scuola". Giorgia Meloni è intenzionata a chiedere questo al governo. E in aggiunta suggerisce di "tagliare le rette scolastiche per le scuole pubbliche e private per i giorni in cui i bambini non sono andati a scuola, con lo Stato che poi restituirà i soldi non versati dalle famiglie". Proposto anche "un sostegno alle imprese con l'abolizione provvisoria delle norme del decreto dignità per assumere ad esempio con il sistema dei voucher". In precedenza anche il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva chiesto di stanziare con urgenza "aiuti economici per i genitori che lavorano". 

Governo pronto a tutto per arginare il Covid-19

Nell'incontro di govenro di ieri è emersa la necessità di richiamare i medici in pensione e la 'mission' di aumentare i posti letti nelle strutture ospedaliere. Si punta - ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza - ad un incremento del 50% dei posti letto in terapia intensiva e del 100% nelle unità di pneumologia e malattie infettive. Ed è proprio durante la riunione che sarebbe emersa la necessità di valutare tutte le possibili misure, compresa la chiusura delle scuole. Da Roma a Napoli, senza eccezioni e per tenere una linea unitaria.

LE REAZIONI - "Giusto lo stop, bisogna sconfiggere il virus anche cambiando le abitudini", dice senza mezzi termini il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Plaude alla sospensione il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: "Conferma che la nostra linea era corrotta". Per il presidente della Liguria, Giovanni Toti le regioni sono "d'accordo" con lo stop.  "Una decisione grave e senza precedenti", riporta in una nota il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, a proposito dell'eventuale sospensione. "Una misura - prosegue - evidentemente funzionale alla massima protezione dei nostri ragazzi contro il diffondersi del contagio". 

Per quanto riguarda l'anno scolastico, che finora non è mai stato messo in discussione, oggi è intervenuta sul tema la stessa Azzolina. "Non mi parli di sei politico! - ha detto in un'intervista a Repubblica -. Dobbiamo essere il più possibile presenti nei confronti delle scuole, intervenire sulle difficoltà, ma pretendere da loro senso di responsabilità".

Università 

Sospese anche le lezioni negli atenei che "nell'esercizio della loro autonomia potranno garantire la formazione con modalità a distanza". Lo sottolinea il ministro Gaetano Manfredi, confermando lo stop. E chiarisce che le università "continuano a sviluppare tutte le attività di ricerca e a garantire tutti gli altri servizi agli studenti nel rispetto delle disposizioni del Ministero della Salute".

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Referendum

Regna ancora l'incertezza attorno a rinvio del referendum sul taglio del numero dei parlamentari, in programma il 29 marzo. Fonti riferiscono come Conte abbia sottolineato che si attenderà fino all'ultimo giorno per decidere. Il rinvio è un'ipotesi plausibile. Ancora una volta, tutto dipenderà dalla situazione sanitaria. 

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