Venerdì 26 Aprile 2024

Scuola, stop di sindacati e presidi Draghi tira dritto: lezioni all’aperto

Studenti in presenza al 100% dal 26 aprile. Il governo pensa a un maxi screening con tamponi rapidi . Nodo trasporti, oggi il summit tra esecutivo e Regioni. Le ipotesi: orari scaglionati e bus pieni a metà

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di Alessandro Farruggia

"Scuole aperte, non si torna indietro" dice il Mario Draghi: riapriremo anche con lezioni all’aperto, ha confidato il premier a un ministro. Avanti a tutta forza. I sindacati sono perplessi, gli enti locali sono preoccupati per l’impatto sui trasporti, ma il governo non molla, e sta valutando se avviare entro un paio di settimane un programma di test molecolari a campione sugli studenti: per arrivarci dovranno prima essere validati dal Dipartimento prevenzione del ministero della Salute e dall’Iss e poi ci dovrà essere il parere del Cts, che è orientato positivamente e potrebbe arrivare a giorni. Il ministro della Sanità è favorevole e quello dell’istruzione Patrizio Bianchi ha ribadito che la linea tracciata dal premier è la stella polare. "La volontà di Draghi di aprire il 26 aprile vuole essere un segnale importante, la scuola prima, non ultima. È un’indicazione politica che diamo a tutto il Paese – ha detto ieri Bianchi –. Poi, se ci sono problemi li affrontiamo, non siamo né ciechi né astratti". E il problema numero uno si chiama trasporti. Su questo oggi si vedranno il ministro per gli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini, il ministro per i Trasporti , Enrico Giovannini, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i rappresentanti della conferenza delle Regioni e degli Enti locali, Fedriga, De Pascale e Decaro, che chiedono di no fare il passo più lungo della gamba.

Il nuovo presidente della conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, sottolinea che "ci dovrà essere un mix di soluzioni che non dev’essere solo sul trasporto pubblico locale ma anche sull’organizzazione scolastica e sulle altre misure che prevedono una modulazione delle percentuali. Vogliamo trovare soluzioni ma bisogna raccontare la verità e dire fin dove è possibile arrivare, altrimenti si fanno danni". Probabile che si facciano eccezioni per le scuole che non possono garantire il distanziamento di un metro, procedendo in tal caso con dad o rotazioni. Verranno rispolverati i piani sul trasporto pubblico locale preparati da molti prefetti e dovrebbe rimanere il limite di affollamento del 50%. "I prefetti – osserva Agostino Miozzo, consigliere del ministro Bianchi ed ex coordinatore del Cts – hanno fatto un grande lavoro sull’individuazione delle criticità, dare seguito al lavoro dei prefetti è uno degli obiettivi più urgenti". "Se la capienza dei mezzi dovesse rimanere al 50% – osserva l’assessore regionale ai trasporti dell’Emilia Romagna, Andrea Corsini – sarà necessaria una flessibilizzazione degli orari scolastici". In ogni caso il decreto legge arriverà tdopodomani e sarà seguito da una circolare dell’istruzione.

Tra i lavoratori del settore, prevale lo scetticismo. La Flc Cgil chiede che il governo riconsideri la scelta e riprenda subito la campagna di vaccinazione del personale. "Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali e che non garantisce la sicurezza di studenti e personale scolastico", afferma il segretario Francesco Sinopoli. "Il rientro al 100% – osserva il presidente del’associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli – è l’auspicio di tutti ma restano sul tappeto nodi irrisolti. La situazione dei trasporti è rimasta la stessa, la sola novità sono le vaccinazioni al personale, ma il piano è stato sospeso: forse era il caso di proseguirlo. E lasciare scegliere ai presidi la percentuale entro la quale consentire la didattica in presenza". "La riapertura delle scuole al 100% – va giù duro Mario Rusconi , presidente dell’ANP del Lazio – è più che altro un atto di fiducia verso la ripresa e ci sembra un ulteriore scaricabarile verso i dirigenti scolastici. L’apertura è inopportuna".