Mercoledì 24 Aprile 2024

Scintille a destra Salvini tiene il punto: "Al Viminale andiamo noi"

Il leader della Lega da Lampedusa rilancia su sicurezza e leva obbligaroria. Gelo della Meloni: noi rappresentiamo il 25% degli italiani. Tajani: presto per i nomi

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di Alessandro Farruggia

Matteo Salvini che cala a Lampedusa per sfidare Giorgia Meloni (e portare a casa il Viminale), la leader di Fratelli d’Italia che ribadisce il suo progetto e la convinzione che sarò lei a risultare prima. E su tutti la bozza del programma di centrodestra che prende forma sui computer degli sherpa con una manciata di punti saldi: più Italia in Europa, scelta per l’atlantismo e la Nato e sostegno all’Ucraina, presidenzialismo, alta velocità, ponte sullo stretto, flat tax per le partite iva fino ai 100 mila euro. E ancora, nuovi decreti sicurezza, hot spot per i migranti piazzati in paesi extra UE, sostituzione del reddito di cittadinanza con nuove misure di inclusione sociale, autosufficienza energetica con più rinnovabili ma anche più gas nazionale e ritorno al nucleare. Nelle prossime ore sarà esaminato dai leader prima dell’approvazione definitiva prevista entro il 14 di agosto.

Intanto, è sempre più campagna elettorale e Salvini sceglie Lampedusa – dove è ospite nella villa di Silvio Berlusconi – per dire dal piazzale dell’hotspot che pensa che "la Lega avrà più forza di tutti gli altri nel centrodestra" e per annunciare che "chiederò al mio futuro governo di reintrodurre i decreti sicurezza e creare centri di identificazione nel Nordafrica e di reintrodurre il servizio militare". A un cosa tiene davvero molto, il Viminale. "Il prossimo ministro dell’Interno – annuncia – sarà una donna o un uomo della Lega, perché i decreti sicurezza li abbiamo scritti noi". Ma non sarà una passeggiata. Forza Italia frena ancora: "Salvini al Viminale? È veramente troppo presto per parlare di incarichi" ribatte il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. E dicono che Fdi sia d’accordo a non riportare il leader leghista al Viminale. In Forza Italia Silvio Berlusconi si dice "deluso da chi è uscito, non li capisco" e a lui replica Mara Carfagna, approdata ad Azione: "L’amarezza e la delusione è reciproca".

Accolto da qualche fischio di turisti all’arrivo sull’isola, Salvini è protagonista su web di un intenso botta e risposta con i componenti del gruppo La rappresentante di lista – che a Sanremo portò la hit ‘Ciao ciao’ – la viareggina Veronica Lucchesi e il palermitano Dario Mangiaracina. "Ci arriva voce – dicono senza usare mezzi termini su Twitter – che al comizio di Salvini il dj abbia messo #ciaociao. La nostra maledizione sta per abbattersi su di te, becero abusatore di hit". "Oonestamente non ci ho fatto caso – replica il leader della Lega – Sperando che la maledizione non abbia effetti, confesso (mea culpa) che la tua #ciaociao mi piace parecchio".

Dalla Versiliana Giorgia Meloni risponde a Salvini senza polemica ma con convinzione nella sua forza. "Ora tutto il mondo ci dipinge come se Fdi fosse il mostro, e questo - sottolinea l’ex ministro della Gioventù - equivale a dire che il 25% degli italiani sono dei mostri. Io non consento questa lettura della mia nazione". E poi riconferma i punti fermi della sua campagna, a partire dal tema tasse ("Credo che all’Italia non servano altre tasse, che penso vadano invece diminuite. Altro che patrimoniale") con una frecciata all’Europa: "Noi non siamo disposti a svendere pezzi d’Italia per farsi dire bravi da altre nazioni. Noi siamo per proteggere gli interessi nazionali, i che non vuol dire uscire dall’Europa, ma la consapevolezza chenell’Ue non siamo cttadini di serie b".