di Elena G. Polidori Scende in campo anche la terza carica dello Stato, il presidente della Camera Roberto Fico, nella battaglia interna al M5s diventata negli ultimi giorni al calor bianco dopo la sospensiva del tribunale di Napoli che ha congelato lo statuto votato ad agosto scorso e azzerato i vertici del partito. "Non c’è una questione politica – ha sottolineato Fico – Conte è il leader del MoVimento 5 stelle, è ben saldo, riconosciuto e stravotato, il resto è una questione burocratica". "La situazione – ha proseguito – è molto più semplice di quello che sembra; tanti ex attivisti si divertono, e invece di dire abbiamo perso la battaglia politicamente, continuano a fare cause al Movimento. Ma noi non ci arrenderemo mai". Intanto, però, è in atto anche la controffensiva legale del Movimento contro la sospensiva del tribunale di Napoli. Venerdì scorso è stato depositato un ricorso per la revoca del provvedimento cautelare. I legali dei 5 stelle concordano sul fatto che le delibere approvate dall’assemblea degli iscritti sono valide alla luce del regolamento interno che fa data al 2018, per cui l’attesa è che la decisione dei giudici venga revocata tempestivamente. La base della difesa è nello scambio di mail (sempre del 2018) tra l’allora capo politico Di Maio e l’ex presidente del Comitato di garanzia, Vito Crimi, proprio sul regolamento per le elezioni, atto dove si consentiva solo agli iscritti da almeno sei mesi la partecipazione alle votazioni online. Il Tribunale partenopeo, infatti, ha contestato proprio l’esclusione degli iscritti con meno di sei mesi di anzianità e il conseguente mancato raggiungimento del quorum nella votazione sul nuovo statuto e sull’elezione di Conte. La questione è stata affrontata anche durante la riunione di due giorni fa nello studio del notaio Luca Amato, con Grillo e lo stesso Conte. Laconico ...
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