Venerdì 26 Aprile 2024

Roma pronta a imitare Parigi Avanti con le dosi o scatta la stretta

Certificato verde per partecipare agli eventi. Ma la decisione verrà presa solamente a fine luglio

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di Alessandro Farruggia

L’esempio francese di utilizzare il Green pass come precondizione per l’accesso a bar, ristoranti, musei, cinema e mezzi di trasporto è all’esame del governo, dopo il parere del Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, per il quale il sistema del Green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino. Ma sia il premier Draghi che il ministro della Sanità Speranza sono cauti e contrari a scelte affrettate. Una decisione in tal senso è rinviata a fine luglio, viste ancora almeno due settimane di dati epidemiologici, per una eventuale applicazione, magari non nelle regioni bianche, ad agosto.

Il governo è invece per ora contrario ad estendere l’obbligo vaccinale anche al personale della scuola (misura a favore della quale si è espresso ieri Matteo Renzi). Ma rivendica il fatto che l’obbligo vaccinale per i lavoratori della Sanità è una nostra idea. "La Francia – osserva il ministro della Sanità Roberto Speranza – sull’obbligo della vaccinazione del personale sanitario ha seguito il nostro approccio. Il decreto è stato approvato in Italia già il 1 aprile. Siamo stati il primo Paese europeo a farlo". Ma sulla scuola, osserva il coordinatore del Cts Franco Locatelli, "la vaccinazione del personale è fortemente raccomandata, ma prima dell’obbligo bisogna lavorare sulla persuasione".

Nel frattempo sulle vaccinazioni la linea del generale Figliuolo è chiara: niente altri obblighi vaccinali, ma acceleriamo con le seconde dosi e completiamo il prima possibile le immunizzazioni degli over 60 (oltre 2 milioni di persone) e poi degli over 50, per mettere in sicurezza contro la variante Delta chi è a più rischio. Poi, e solo poi, passare agli under 50. D’accordo sulla linea francese il sottosegretario Pierpaolo Sileri: "Un modo per evitare chiusure potrebbe essere il green pass".

Favorevoli al green pass sono gran parte del Pd, diversi virologi (da Burioni a Pregliasco), ma anche alcuni governatori e sindaci. Nel centrodestra si sono detti nettamente contrari Giorgia Meloni ("una follia anticostituzionale") e Matteo Salvini ("non scherziamo"): per questo ieri ha destato stupore la dichiarazione del governatore della Regione Lombardia, il leghista Fontana: "Penso che noi saremo sicuramente favorevoli a una misura di questo genere". Viste le agenzie di stampa, Salvini ha subito chiamato Fontana, che ha precisato: "Non è che io chieda l’utilizzo del green pass per andare al ristorante, dico solo che se fosse previsto siamo nelle condizioni di poterlo applicare". Chi nel centrodestra è invece favorevole senza se e senza ma è il governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Sul green pass – dice – sono d’accordo con la Francia. Da governatore, come potrei spiegare ai cittadini che si sono vaccinati che potrebbero dover di nuovo limitare le loro libertà per colpa di chi non si è voluto proteggere? Credo sia giusto, come ha scelto la Francia, impedire l’accesso a bar, ristoranti, cinema e tante altre attività a chi non ha il green pass o almeno il tampone fatto nelle ore precedenti". Ok anche dal sindaco di Firenze, Dario Nardella. "Trovo giusta la scelta della Francia: pass sanitario obbligatorio per entrare in bar, ristoranti, aerei e treni. Risultato? Boom di prenotazioni dopo l’annuncio. Facciamolo anche in Italia".

Alcune organizzazioni di categoria – Fipe e Fiepet – sono però contrarie. "Il green pass per bar e ristoranti è una soluzione che qui in Italia francamente mi pare non sia necessaria" sostiene Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti. D’accordo invece il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: "Quello che dice Macron sul Green Pass per aerei e ristoranti secondo me è sacrosanto. Siamo ormai troppo a rischio. Quindi bisogna spingere la gente a vaccinarsi e possiamo fare solo in questa maniera: dire alle persone se non sei vaccinato o tamponato, certe cose non le puoi fare". Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, vede invece il green pass come strumento per riaprire quello che oggi è chiuso: "Potremmo riaprire le discoteche permettendo l’accesso solo a chi ha il green pass e nel rispetto di protocolli condivisi".