Venerdì 26 Aprile 2024

Roma con Kiev Una missione da garante

Sofia

Ventura

Meloni, infine, si è recata a Kiev. Un viaggio ormai urgente per inviare il messaggio del sostegno italiano all’Ucraina che i nostri partner occidentali potrebbero ritenere non così scontato a causa di posizioni e intemperanze di parte della maggioranza di governo. E forse dello stesso profilo della leader italiana e di certe sue simpatie internazionali espresse nel recente passato.

La visita della Presidente del Consiglio in Ucraina ha quasi incrociato quella a sorpresa di Biden e si è tenuta nel giorno del discorso alla nazione di Putin e delle parole di Biden stesso a Varsavia. E a pochi giorni dall’incontro sulla sicurezza di Monaco, protagonisti Scholz e Macron, che ha messo in evidenza un salto anche qualitativo nell’impegno occidentale. Nonostante il rischio di essere oscurata, il momentum, con l’attenzione massima sul conflitto, le ha comunque fornito l’occasione di dare un significato particolare alla presenza italiana: nel momento grave, essere dalla parte ‘giusta’ della storia.

Significativo è stato il tempo che ha voluto dedicare alle visite a Bucha e Irpin, ormai simboli dei crimini compiuti dai russi, dove non ha nascosto l’emozione. Se il discorso introduttivo durante la conferenza stampa con Zelensky forse non è stato all’altezza della situazione, importante è stato il richiamo alla pace "giusta e duratura" nelle risposte ai giornalisti. Così come, e forse più, la rivendicazione della sua leadership come garanzia per i comportamenti della sua maggioranza di fronte agli impegni presi con l’Ucraina. Leadership che gli è stata esplicitamente riconosciuta dallo stesso Presidente Zelensky, che non si è comunque sottratto a una replica molto dura a Berlusconi, ritenendo, però, con tutta evidenza, che le sue parole non riguardassero la Presidente del Consiglio. Meloni, peraltro, non è parsa turbata. Anche questo un comportamento significativo.