Mercoledì 24 Aprile 2024

Riecco Corona, party ai domiciliari E i vicini chiamano i carabinieri

"Musica alta e schiamazzi" L’avvocato del fotografo: ha solo il divieto di incontrare pregiudicati

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MILANO

"Quando ha violato le regole sul Covid ha chiesto scusa, ma ora non esiste... Non c’erano schiamazzi ed è arrivata addirittura una pattuglia". Fabrizio Corona non ha violato alcuna prescrizione nell’abitazione milanese dove sta scontando oltre tre anni di detenzione domiciliare. Lo assicura Ivano Chiesa, avvocato dell’ex fotografo dei vip in merito all’ultimo episodio di una storia senza fine (ad aprile era stato diffidato dal Tribunale di Sorveglianza per aver ricevuto un personal trainer in pieno lockdown). Ore 1.30 di sabato, zona Città Studi a Milano. Al 112 arriva la chiamata di un residente che dice che nel palazzo a fianco è in corso una festa con musica alta. Il cittadino dà pure il nome della persona che abita nell’appartamento ’incriminato’: Fabrizio Corona.

Quando arrivano i carabinieri trovano in casa altre cinque persone (senza precedenti), tra cui due ragazzi di 22 e 29 anni e tre ragazze di 20, 22 e 23 anni. Niente musica. Il 46enne di Catania, più volte condannato per i foto-ricatti a vip e per reati di natura fiscale, consegna la documentazione rilasciata dalla questura sul suo regime detentivo; manca la copia dell’ordinanza con l’elenco delle prescrizioni da rispettare. Il vicino conferma ai carabinieri il viavai continuo di gente a casa Corona, così come che poco prima era in corso una festa e che sarebbe una prassi di ogni weekend. "Corona – sottolinea il suo avvocato – non ha il divieto di incontro con alcuna persona tranne che con pregiudicati".