Giovedì 25 Aprile 2024

Lignano Sabbiadoro, 17enne massacrato per rapina. Video su Whatsapp

La polizia identifica i responsabili dell'aggressione: sono due 16enni che hanno postato il video. Calci e pugni alla vittima, operata al maxillo-facciale

Adolescenti, bullismo, foto generica (Newpress)

Adolescenti, bullismo, foto generica (Newpress)

Lignano Sabbiadoro (Udine), 29 settembre 2018 - Una rapina con pestaggio, ripresa con lo smartphone. E il video che viene poi rilanciato su Whatsapp, a estremo spregio. Un incubo per il ragazzino vittima delle violenze, che si è materializzato sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro nella notte  tra il 15 e il 16 luglio scorso. Beffarde e violente le frasi degli assalitori, due minorenni: "Ti vuoi fare male, eh? Pezzo di merda. Dammi il tuo telefono e i tuoi soldi, muoviti! Ti uccido! Il tuo telefono e i tuoi soldi. Muovi il culo! Ti faccio ancora più male...".

Prima dell'aggressione, il ragazzo - un 17enne, ora diventato maggiorenne - è seduto tranquillamente sulla spiaggia di notte. "Dammi un minuto, fra', un minuto...", supplica gli aguzzini. Ma niente: viene investito da una raffica di calci e pugni in faccia, che gli hanno causato lesioni alla mandibola con una prognosi iniziale di 30 giorni e un successivo delicato intervento chirurgico maxillo-facciale. 

Partono le indagini, anche senza denuncia da parte della vittima, ma su segnalazione di qualcuno del gruppo di Whatsapp. La squadra mobile di Udine riesce a individuare prima la vittima, quindi gli aggressori 16enni. Il ragazzo ora dice che avrebbe comunque denunciato il fatto dopo essersi ristabilito.  La Procura dei Minori deciderà se emettere nei confronti degli assalitori misure cautelari. Da quanto hanno ricostruito gli inquirenti, quella notte il 17enne si era momentaneamente allontanato dal gruppo con cui stava trascorrendo la serata quando è stato aggredito.

LE INDAGINI -  Il capo della mobile Massimiliano Ortolan racconta che l'identità della vittima è stata ricostruita a partire dal filmato girato dai suoi aggressori. "All'indomani del pestaggio il minore è stato ricoverato in ospedale per la ricostruzione della mandibola, con una prognosi iniziale di 30 giorni. Motivo per cui, pensiamo, non ha sporto denuncia nelle immediatezze del fatto: non era in grado di recarsi in commissariato, era ridotto male".

E ancora: "Degli aggressori avevamo solo la voce, ma anche in questo caso ce l'abbiamo fatta".