Mercoledì 24 Aprile 2024

Ragazzina di 13 anni 'venduta' dalla madre e fatta prostituire

Blitz dei carabinieri nell'agrigentino: arrestata la donna, un suo complice e 4 clienti. La minore era violentata dietro compenso

Violenza sessuale (Foto di repertorio)

Violenza sessuale (Foto di repertorio)

Sciacca (Agrigento), 12 marzo 2019 - Sei persone sono stati arrestate con l'accusa di avere  abusato di una ragazzina di 13 anni e averla costretta a prostituirsi. Tra loro, la madre dell'adolescente. A mettere fine all'inferno, per quella ragazzina, è stato un casuale controllo su strada di una pattuglia dei carabinieri. Era il dicembre 2017 e nel cuore della notte i militari avevano fermato un'auto con a bordo un sessantenne e la ragazzina. Una situazione sospetta, visto che i due non avevano alcun legame di parentela. Così anziano e 13enne sono stati accompagnati alla Stazione dei carabinieri di Menfi, comune di residenza della minorenne.

E' emerso un racconto agghiacciante: il 60enne aveva accompagnato la ragazzina in un ovile nei pressi di Gibellina, dove altri due individui non meglio identificati avrebbero abusato sessualmente di lei, con il 'permesso' della madre della ragazzina. Sono immediatamente scattati gli arresti per l'uomo, mentre la madre è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione minorile. Quanto alla ragazzina, è stata accompagnata in una struttura protetta

Ma per fare piena luce sulla vicenda, i militari hanno continuato le indagini. Grazie a sofisticate intercettazioni e attraverso pedinamenti, nonché con il supporto dei carabinieri del Ris di Messina, hanno a raccogliere tutti gli elementi che hanno permesso stamattina all'alba di eseguire i provvedimenti restrittivi. Oltre alla madre sono stati arrestati quattro clienti con i quali la tredicenne, sotto costante minaccia di morte, era stata costretta ad avere rapporti sessuali. Abusare di quella ragazzina costava dai 30 ai 200 euro per prestazione,  Gli investigatori hanno ricostruito tutto grazie anche alla collaborazione della minore durante le audizioni protette, avvenute in presenza sia di alcuni militari specializzati per reati in materia di violenza di genere, sia di psicologi incaricati.

Era la madre che, con il 60enne, gestiva incontri, intascava il denaro e minacciava la piccola. Durante le audizioni, la minore ha descritto con precisione il luogo degli incontri, le persone e gli oggetti di arredo presenti nei locali utilizzati per le violenze. Grazie a questo e ai dettagliati sopralluoghi effettuati con il Ris Messina, i carabinieri hanno così potuto raccogliere preziosi reperti, contenenti materiale biologico sia della vittima sia di alcuni dei suoi aguzzini. 

Gravissime le accuse: induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale ed atti sessuali con minorenne, aggravati (poiché consumati ai danni di una vittima minore dei 14 anni).