Venerdì 26 Aprile 2024

Raffineria Sannazzaro, incendio e terrore. "Abbiamo visto una palla di fuoco"

Scuole chiuse e residenti bloccati in casa. L'Eni: niente inquinamento

Incendio alla raffineria Eni di Sannazzaro (LaPresse)

Incendio alla raffineria Eni di Sannazzaro (LaPresse)

Sannazzaro de Burgundi (Pavia), 2 dicembre 2016 -  Erano circa le 16 quando il cielo di Sannazzaro de’ Burgundi si è tinto di nero. Ieri alla raffineria Eni che si trova nel centro della provincia di Pavia è divampato un incendio. Il fuoco ha intaccato l’impianto Est, fiamme alte decine di metri si sono levate e con esse anche una colonna di fumo nero e denso, che si è poi trasformato in una nuvola cupa che ha ricoperto la cittadina. Le cause del rogo, come comunica Eni, «sono in corso di accertamento». Secondo i primi rilievi, l’incendio sembra essere riconducibile a un guasto, tuttavia la situazione sarà analizzata in modo più approfondito nelle prossime ore. Troppo violento il fuoco ieri: la priorità era la sicurezza. Nessuno per fortuna è rimasto ferito. L’impianto è stato evacuato, i lavoratori sono usciti ed è scattato il Piano di emergenza interna. «Eni ha immediatamente provveduto alla fermata dell’impianto Est e al suo completo isolamento dal resto della raffineria», ha comunicato l’azienda. Circa quaranta vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme. È stata allertata la Sala operativa della Protezione civile regionale. La raffineria è ritenuta un impianto a rischio rilevante, motivo per cui sono scattate le allerte anche al Dipartimento nazionale di Protezione civile. L’ente di Area vasta di Pavia ha inviato sul posto il volontariato di Protezione civile e il Consorzio est Sesia per monitorare i corsi d’acqua. Sono intervenuti anche il 118, l’Ats – Azienda tutela della salute e l’Arpa, che ieri in serata stava raccogliendo i dati dalle centraline sul posto per rilevare quali sostanze fossero state disperse nell’aria con la combustione.

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Attivi anche i sensori di Eni per il monitoraggio della qualità dell’aria. La popolazione è stata invitata dai Comuni, coordinati dalla Prefettura, a restare in casa con le finestre serrate: «Ho predisposto anche la chiusura della scuole per domattina (oggi per chi legge, ndr)», ha spiegato il sindaco di Sannazzaro, Roberto Zucca. La grande nube che si è alzata dall’impianto è stata notata a decine di chilometri di distanza, oltre i confini provinciali e regionali: anche dal Piemonte sono arrivate segnalazioni dell’avvistamento. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti si è tenuto in contatto con il prefetto di Pavia Erminia Rosa Cesari: «Abbiamo reagito immediatamente. L’incendio è stato prontamente aggredito», ha commentato il prefetto. In serata, Eni ha comunicato che il rogo è stato «posto sotto controllo e che dai primi rilievi compiuti dalle autorità locali competenti non risultavano nell’aria particolari concentrazioni di sostanze inquinanti». L’azienda inoltre ha smentito che si sia verificata un’esplosione. I residenti hanno avvertito tre boati e hanno spiegato di aver visto «una palla di fuoco». Nessuno è rimasto ferito nell’incendio. Alcuni hanno avvertito bruciori a occhi e gola. Tre persone hanno accusato sintomi di intossicazione. Preoccupazione da parte della Commissione Ambiente del Senato, il cui presidente Giuseppe Marinello ha commentato: «Stiamo seguendo in questa fase gli sviluppi della situazione per avere un quadro più preciso di quanto accaduto in uno degli impianti Eni ritenuti tecnologicamente più all’avanguardia». E ha aggiunto: «Sicuramente convocheremo i vertici Eni in Commissione per avere maggiori spiegazioni e delucidazioni». Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha spiegato: «Sono in contatto con le autorità per monitorare costantemente la situazione».

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