Mercoledì 24 Aprile 2024

Quelli che dicono sì: "Il gas è simbolo di lavoro e speranza, Ravenna è pronta"

La città romagnola vuole diventare hub energetico nazionale, il sindaco de Pascale ha scritto al premier Draghi e ai ministri: "Abbiamo pronti quattro progetti e chiediamo di portarli avanti"

"Il gas è simbolo di lavoro e speranza, Ravenna è pronta"

"Il gas è simbolo di lavoro e speranza, Ravenna è pronta"

Col sole a picco e il cielo terso, il ‘ragno’ appare in lontananza sul mare, ben saldo al fondale. Ha un colore arancione, come quello delle piattaforme che producono gas. I ravennati lo chiamano così perché ha un corpo centrale e tubazioni a destra e sinistra che potrebbero essere le zampe di un animaletto peloso. Invece, è un terminale che può trasferire gas dal mare aperto a terra, attraverso un reticolo di condotte sottomarine. È qui che potrebbe venire posizionata una delle due navi rigassificatrici che il governo intende mettere in produzione. Qui vive l’Italia del sì. L’Italia che vuole muoversi, agire. Produrre. Lo ha detto a Qn il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: "E lo vogliamo fare nell’interesse del Paese, non della regione". I cittadini ravennati sono già scesi in piazza per questo, anni fa. E ora il rigassificatore è un simbolo di lavoro, speranza. Ripartenza.

Soltanto Ravenna ha infatti un terminale a mare che richiede poca manutenzione per entrare in produzione e contrastare i guai della crisi energetica. Il ‘ragno’ è di proprietà del Gruppo Pir, società che con Edison ha inaugurato un anno fa, nel porto di Ravenna, il primo deposito costiero italiano di Gas naturale liquefatto (Gnl) per alimentare navi e traghetti di ultima generazione. Il gas, insomma, liquefatto o naturale, qui è di casa e lo è da settant’anni, da quando Enrico Mattei con l’Agip, oggi Eni, decise di puntare sui ricchi giacimenti metaniferi dell’Adriatico.

Con un rapido sguardo si notano la grande base da dove Eni dirige il settore centro-nord Adriatico, un intreccio di tubi e manufatti di colore giallo, ovvero la nuova piattaforma per il Mare del Nord che sta costruendo la Rosetti Marino, quindi la Righini, oggi molto impegnata negli impianti per l’eolico estero. Dal porto, il Gruppo Sapir è specializzato nel far arrivare via mare questi impianti in ogni scalo del mondo.

"Ho scritto una lettera al presidente Draghi e ai ministri Cingolani e Giorgetti per dire che Ravenna è pronta a diventare l’hub energetico nazionale", spiega il sindaco Michele de Pascale. "Noi abbiamo quattro progetti e chiediamo di portarli avanti contemporaneamente. Ok alla nave rigassificatrice, ma Ravenna vuole far ripartire, in piena sicurezza, la produzione nazionale di gas in Adriatico, chiede di accelerare i tempi del progetto eolico a mare Agnes ed è pronta per la cattura, riutilizzo e stoccaggio (Ccus) dell’anidride carbonica, la Co2". La domanda viene spontanea: chissà quante compensazioni chiederà de Pascale per far realizzare tutto questo?

"Premesso che tranne il rigassificatore, il gas nazionale, l’eolico a mare e la Ccus hanno un impatto positivo sul clima, rispetto al quadro attuale credo sia giusto chiedere in ogni caso compensazioni ambientali, non autostrade, ad esempio. Davanti a un’emergenza nazionale noi ci siamo, in questo settore lavoriamo da 70 anni, senza danneggiare il turismo, l’agricoltura o l’ambiente". "A parte che gestire un rigassificatore significa lavoro in un territorio che è specializzato nel settore energetico – dice Oscar Guerra, amministratore delegato della Rosetti Marino –, qui siamo nel cuore dell’energia nazionale. Pochi giorni fa, a Ravenna, al convegno di Omc-Med Energy, otto grandi gruppi industriali internazionali hanno sottoscritto un progetto per collaborare alla decarbonizzazione. Si faranno carico di contrastare le emissioni di Co2. È il primo caso in Italia, vorrà pur dire qualcosa … ". Fino a 10 anni fa, nell’area si producevano 20 miliardi di metri cubi di gas, oggi 3. Il resto viene importato. Emanuele Scerra della Cisl commenta: "La soluzione dei rigassificatori sicuramente serve per avere un approvvigionamento diversificato. Oggi più che mai, servirebbero procedure speciali per sburocratizzare iter autorizzativi e sostenere le estrazioni di gas e le rinnovabili".

I sindacati ricordano in coro che nel febbraio 2019 oltre mille ravennati parteciparono alla manifestazione di Roma a sostegno del gas nazionale. E in uno spazio all’interno della sede della società Bambini venivano ospitate le ‘cozzate’, pranzi o cene a base di cozze raccolte dalle ‘gambe’ delle piattaforme, con dipendenti, familiari, istituzioni, titolari delle imprese. Ferme dal Covid, le cozzate riprenderanno proprio in luglio.