Venerdì 26 Aprile 2024

Putin come Hitler e Macbeth Non sfuggirà al suo destino

di Roberto Pazzi

Dopo Hitler, Putin. Ha ragione Brecht, il ventre della Bestia è sempre fecondo. Dopo Hitler, Putin ottiene un primato indiscutibile, quello dell’uomo più odiato del pianeta. Consumando la perfezione di personaggio tragico, dalle mani lorde di sangue, come quelle di Macbeth, non potrà che fare la stessa fine. A tratti provo un senso di pena per lui. Il Male vince rapidamente, il Bene è lento a reagire, perché è il Bene, come un’autocrazia, dove comanda uno solo, è veloce e una democrazia è elefantiaca. Ma la Storia, che si ripete sempre, anche se mai nelle stesse forme, sa attendere.

Putin non si dà pace che l’Impero russo si sia sfasciato con la caduta del comunismo. Vuol ricacciare a forza nella gabbia del perduto Impero i popoli che ne erano evasi, inebriati della libertà. Ma quando la si è assaporata non si riesce più a dimenticarla e spesso si arriva a preferire di morire liberi piuttosto che vivere da schiavi, come hanno già dimostrato i tredici eroici soldati ucraini dell’isola dei Serpenti. Tutti ricordiamo l’eroico sacrificio di Jan Palach nella Praga invasa dai russi nel 1968. Quest’amore per la libertà l’hanno dimostrato gli stessi russi contro Napoleone, e i popoli europei contro il despota francese, travolgendolo a Waterloo.

Come ripeto, il despota russo colpevole del massacro del popolo ucraino, dopo quello ceceno, mi fa pena. Evoca una pagina di Dostoevskij, ne I fratelli Karamazov. Quando uno dei tre fratelli, Dimitri, litiga col padre, il monaco santo Zosima, che sente che sarà giudicato come parracida, si inchina davanti a lui, scandalizzando gli altri due Karamazov, Alessio e Ivan. Spiegherà di aver agito d’istinto, per la pietà che gli faceva Dimitri a causa dell’immenso dolore che presto lo colpirà. Un confuso sentimento analogo mi ha preso davanti al volto enigmatico di Putin, sempre più inespressivo come quella di una statua faraonica. Come vivrà i giorni che gli restano? È possibile a un uomo solo sostenere il peso dell’odio del mondo intero? E il suo popolo quanto potrà condividere quel peso e sopportarlo? In questi giorni, con le sue false aperture diplomatiche, ha diabolicamente mentito a Macron proprio come Hitler a Chamberlain, prima dell’occupazione dell’Austria, alla vigilia dell’occupazione dei Sudeti e più tardi prima dell’invasione della Polonia. E di Hitler, di cui emula lo stile e l’orrore, farà la fine.