Giovedì 25 Aprile 2024

Preti pedofili, ora Ratzinger cambia versione

Il Papa emerito sull’incontro del 1980 dopo le prime denunce di abusi, all’epoca era vescovo di Monaco. "A quel vertice c’ero anche io"

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CITTÀ DEL VATICANO

Conosce un primo inciampo la difesa del Papa emerito Joseph

Ratzinger verso le accuse di "comportamenti erronei" nel gestire 4 casi di preti pedofili, evidenziati dal rapporto indipendente sugli abusi sessuali nell’arcidiocesi di Monaco, che lui guidò dal 1977 al 1982. Tramite il proprio segretario personale monsignor Georg Gaenswein, Benedetto XVI ha corretto oggi una dichiarazione essenziale relativa al dossier. Contrariamente al suo precedente resoconto, partecipò alla riunione dell’Ordinariato il 15 gennaio 1980, durante la quale si parlò di un prete della diocesi di Essen che aveva abusato alcuni ragazzi ed era venuto a Monaco per una terapia.

Ratzinger spiega che l’errore "non è stato commesso in malafede" ma "il risultato di un errore nella stesura della sua affermazione". È "molto dispiaciuto" per questo e si scusa, ribadendo "vergogna e dolore" per gli abusi. Tuttavia, nell’incontro in questione "non è stata presa alcuna decisione circa un incarico pastorale del sacerdote interessato". Piuttosto, la richiesta è stata approvata solo per "consentire una sistemazione per l’uomo durante il trattamento terapeutico a Monaco di Baviera". La questione che resta in piedi, però, è che Benedetto sapeva del prete accusato di pedofilia, anziché il contrario. La dichiarazione integrale diramata da monsignor Gaenswein dice che, dopo la presentazione di giovedì scorso, "il Papa emerito Benedetto XVI si è fatto inviare lo stesso giorno il rapporto dallo studio legale di Monaco Westpfahl Spilker Wastl come file Pdf. Attualmente sta leggendo con attenzione le dichiarazioni ivi contenute, che lo riempiono di vergogna e dolore per le sofferenze inflitte alle vittime".

"Anche se cerca di leggerlo velocemente – prosegue –, chiede la vostra comprensione che a causa della sua età e salute, ma anche per le grandi dimensioni, ci vorrà del tempo per leggerlo per intero. Ci sarà un commento sulla relazione". Tuttavia, "desidera ora chiarire che, contrariamente a quanto affermato in udienza, ha partecipato all’assemblea dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980". "L’affermazione contraria era quindi oggettivamente errata – spiega –. Ci tiene a sottolineare che ciò non è stato fatto in malafede, ma è stato il risultato di un errore nella redazione della sua dichiarazione. Spiegherà come ciò sia avvenuto nella dichiarazione che seguirà. È molto dispiaciuto per questo errore e si scusa".

Gli autori del rapporto di quasi 2.000 pagine – che ha individuato 497 vittime di abusi a Monaco dal 1945 al 2019 e 235 responsabili – avevano già definito "poco credibile" l’autodifesa di Ratzinger sul caso in questione, sostenendo appunto che l’allora cardinale sapesse degli abusi del sacerdote e non prese provvedimenti. Proprio la sua precedente dichiarazione, contenuta in una memoria di 82 pagine allegata al dossier, di essere stato assente alla seduta dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980, in cui si decise di prendere nell’arcidiocesi di Monaco un prete già accusato di abusi, a cui fu affidata poi la cura delle anime e che continuò nei suoi comportamenti, era stata pubblicamente smentita.

red. est.