Venerdì 26 Aprile 2024

Precipita aereo ucraino A bordo un carico di armi

Il cargo trasportava munizioni serbe per il Bangladesh, l’incidente in Grecia. Otto morti, allarme per possibili fuoriuscite tossiche. "State in casa"

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di Gabriele Bonfiglioli

KAVALA (Grecia)

L’aereo che precipita, una palla di fuoco che squarcia la notte, il rumore delle esplosioni. Un incubo che è diventato realtà a Paleochori Kavala, nel nord della Grecia. A schiantarsi è stato il cargo Antonov, di proprietà della compagnia ucraina Meridian Ltd. Un fatto che, in tempo di guerra con la Russia, potrebbe già di per sé destare qualche sospetto. Ma ciò che l’aereo trasportava rende il mistero ancora più fitto: oltre undici tonnellate di materiale militare serbo – che comprendeva munizioni e mine – destinato al ministero della Difesa del Bangladesh.

Il volo, partito sabato sera da Nis, in Serbia, aveva come destinazione finale Dacca, con scalo tecnico ad Amman, in Giordania. Secondo le prime ricostruzioni, il pilota avrebbe avrebbe ravvisato un guasto al motore, chiedendo l’autorizzazione per un atterraggio di emergenza nell’aeroporto di Kavala. Una destinazione a cui però non è mai arrivato: il cargo si è schiantato a circa 40 chilometri dallo scalo, in una zona disabitata.

Di certo, al momento, c’è che sono morti tutti gli otto cittadini ucraini a bordo dell’aereo. Ancora dubbi, invece, sui motivi dello schianto, come sulla pericolosità del materiale trasportato. Due vigili del fuoco al lavoro per spegnere le fiamme sono stati trasferiti in ospedale con difficoltà respiratorie a causa dei fumi tossici inalati sul luogo del disastro. Le squadre di soccorso, dopo aver avvertito bruciori a occhi e bocca, si sono tenute lontane dal cargo e hanno condotto le ricerche con un drone.

A preoccupare è stata soprattutto una sostanza bianca che si è sparsa sul terreno dopo lo schianto. Le autorità greche hanno invitato i residenti a restare in casa con le finestre chiuse e a indossare le mascherine. Successive analisi non hanno però trovato "materiali pericolosi", come affermato dal portavoce dei vigili del fuoco.

Tirato un sospiro di sollievo per l’ambiente, resta però da risolvere l’intrigo internazionale dietro lo schianto. Per il ministro della Difesa serbo, Nebojsa Stefanovic, non c’è alcun mistero: "Il volo aveva tutte le autorizzazioni previste. Esportiamo armamenti in linea con le autorizzazioni internazionali, con acquirenti autorizzati: una pratica che continueremo anche in futuro". Per altri, invece, il carico sarebbe stato diretto in Ucraina. Secca la smentita del ministro: "Sono notizie inesatte e in malafede".