Mercoledì 24 Aprile 2024

Più sostegni a famiglie e aziende Draghi vara la manovra di guerra

Si lavora al maxi-decreto per fronteggiare la crisi: prorogato a fine giugno lo sconto sui carburanti

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di Claudia Marin

Sarà la vera manovra di guerra del governo Draghi. Chi lavora al maxi-decreto per fronteggiare l’impennata dei prezzi di energia, carburanti, materie prime e materiali per le costruzioni, ma anche il rischio di rimanere a secco per il possibile embargo al gas russo, lo definisce senza mezzi termini come il pacchetto più corposo dai tempi della pandemia: da qui lo slittamento a lunedì del suo varo. Da qui la ricerca spasmodica di nuovi fondi per arrivare a un decreto da 8-10 miliardi di euro (anche se Lega e Pd spingono per l’extra-deficit fino a 15 miliardi) da destinare a nuovi interventi per famiglie e imprese: dalla proroga a fine giugno del taglio delle accise su benzina e diesel, alla sforbiciata di circa 30 centesimi sul prezzo di vendita del metano, dalla revisione dei prezzi per gli appalti al prolungamento oltre il 30 giugno del termine per accedere al superbonus per le villette, dallo slittamento delle garanzie per la liquidità delle imprese alle semplificazioni per le rinnovabili e la riattivazione degli impianti a carbone.

MENO ACCISE

E PIÙ CREDITI DI IMPOSTA

Fino al 30 giugno sarà confermato lo sconto da 25 centesimi (con l’Iva si riduce di 30,5 centesimi) al litro per i costi di benzina e gasolio. Un’altra novità è l’aumento percentuale del credito d’imposta contro il caro energia per le imprese energivore e gasivore: potrebbe salire dal 20 al 25 per cento. Per le gasivore si studia la possibilità di coprire anche il primo trimestre 2022, con effetto retroattivo rispetto alle norme attuali. Per le famiglie dovrebbe essere prorogato il bonus sociale che taglia i costi delle bollette per chi abbia fino a 12mila euro di Isee. Per le imprese verranno allungati i fondi di garanzia della liquidità, grazie al temporary framework, la deroga agli aiuti di Stato approvata dall’Ue.

STOP RINCARI MATERIE

PRIME E PROROGA

SUPERBONUS

Contro il caro materie prime si sta valutando come "assicurare alle stazioni appaltanti fondi integrativi adeguati per avviare le gare con prezzi corretti e attrarre le migliori imprese", assicura il ministro Enrico Giovannini. In ballo la revisioni dei prezzari per i lavori pubblici da avviare, ma anche per i cantieri aperti. Nessun impedimento da parte del governo per approvare anche la proroga al 3 settembre del termine per il raggiungimento del 30% dei lavori per le villette per accedere al Superbonus 110%. Lo conferma il ministro dell’Economia Daniele Franco, con la "possibilità di consentire sempre la cessione del credito banca-correntista, non solo al quarto passaggio".

PIÙ CARBONE

E RINNOVABILI

Nel pacchetto energia il piatto forte è lo snellimento degli iter autorizzativi per la produzione da eolico e fotovoltaico, ma i riflettori sono accesi anche sugli impianti a carbone la cui produzione potrebbe essere mandata a regime (massimizzata a tempo determinato). Sono quattro le centrali sotto i riflettori, con la possibile, conseguente, revisione delle tappe della decarbonizzazione. Per sganciarsi dalla dipendenza energetica da Mosca, sono molteplici le strade che l’Italia sta sondando: dalla geotermia ai parchi eolici galleggianti. Non ci sarebbe invece alcuna ipotesi di nominare un commissario all’energia, una richiesta degli operatori nel campo delle rinnovabili.

SOSTEGNI AGLI ENTI LOCALI

E TERMOVALORIZZATORI

Ci saranno sostegni per Comuni, Province e città metropolitane per sostenere i costi in aumento delle loro bollette energetiche. Si lavora anche alla creazione di un fondo da alcune decine di milioni da destinare agli enti locali che vogliono potenziare l’energia prodotta dai loro sistemi di smaltimento dei rifiuti: dovrebbe essere così avviato il finanziamento dell’inceneritore annunciato a Roma dal sindaco Roberto Gualtieri, che in totale secondo le stime costerebbe intorno ai 700 milioni.