Mercoledì 24 Aprile 2024

Incidente a Verona, la pirata della strada si 'consegna' dopo una settimana

La donna, 29 anni, è indagata per lesioni gravissime, omissione di soccorso e fuga

Un'ambulanza (Foto archivio)

Un'ambulanza (Foto archivio)

Verona, 22 agosto 2019 - Ci ha pensato una settimana poi si è presentata alla polizia locale. Il 6 agosto, poco dopo le 21.30 a Verona, aveva investito un podista di 52 anni, sorprendendolo alle spalle. Poi era scappata, lasciandolo a terra, molto grave. La pirata della strada vive in città, ha 29 anni e un precedente per guida in stato di ebbrezza. E' indagata per lesioni gravissime, omissione di soccorso e fuga (l’arresto è possibile solo entro le 24 ore). Grazie a un lavoro meticoloso e alla testimonianza di un automobilista - che aveva fermato l’investitrice e aveva annotato il numero di targa –, gli agenti del comandante Luigi Altamura avevano individuato la donna poche ore dopo l’incidente. L’auto, con il parabrezza completamente distrutto, era stata rintracciata sotto casa. Ma della 29enne nessuna traccia. Gli agenti hanno parlato con i familiari.

L'epilogo della vicenda più di una settimana dopo. Il podista era stato investito alle spalle ed era letteralmente volato in aria. Agli atti della polizia locale anche la testimonianza di una vicina di casa della 29enne, che avrebbe dichiarato di averla vista quel giorno in stato di alterazione alcolica. Elemento che però non è stato possibile accertare, considerato il tempo trascorso. Il podista, che quella sera stava correndo sul ciglio della strada, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Borgo Trento. Il pm nei giorni scorsi ha convalidato il sequestro del veicolo.

La pirateria stradale si conferma una una piaga tragica. Da gennaio a Verona si sono verificati 30 casi. L'osservatorio Asaps di Giordano Biserni l'anno scorso in tutta Italia ha registrato 1.005 episodi gravi. I morti sono stati 111 (63 erano pedoni e 21 ciclisti), i feriti 1.136.  Nella metà dei casi l'autore è stato identificato (la percentuale supera il 60% per le piraterie mortali). Ma perché la gente scappa? "Prima di tutto perché pensa di farla franca - risponde Biserni -. Lo fa quando è ubriaca o drogata, due condizioni che sono aggravanti. Ma i pirati della strada dimenticano che se anche non risultano positivi ai test, la sola fuga fa aumentare la pena, il minimo è di 5 anni. Lo fa per evitare l'arresto obbligatorio. Però, come dimostrano le  percentuali, nella maggior parte dei casi queste persone vengono rintracciate".