Martedì 30 Aprile 2024

Messa di Pasqua, il Papa: in noi ancora lo spirito di Caino. Pace responsabilità di tutti

La benedizione urbi et orbi. Messaggio di Mattarella al Pontefice: "Speranza per una pace fondata sulla giustizia"

Città del Vaticano, 17 aprile 2022 - È ancora una volta la pace, "possibile, doverosa e responsabilità di tutti", il fulcro dei pensieri e delle parole di Papa Francesco. Anche nella Messa di Pasqua in Piazza San Pietro, davanti a centomila persone , dove durante e dopo la benedizione urbi et orbi il pontefice appare fermo, profondamente scosso e scuro in volto. Solo sul finale si scioglie brevemente in un sorriso, presto sostituito dalla preoccupazione. D'altra parte, come dice lo stesso Bergoglio: "È una Pasqua di guerra, una Quaresima che sembra non finire mai".

 

La benedizione urbi et orbi

Sono parole dure quelle di Francesco nel messaggio che precede la benedizione urbi et orbi. "Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse... E invece stiamo dimostrando che in noi c'è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo".

"I nostri sguardi sono increduli, in questa Pasqua di guerra. Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza". Anche "i nostri cuori si sono riempiti di paura e di angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe", le parole del pontefice. "Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte. Che sia forse un'illusione? Un frutto della nostra immaginazione? No - sottolinea Francesco -, non è un'illusione! Oggi più che mai risuona l'annuncio pasquale tanto caro all'Oriente cristiano: 'Cristo è risorto! È veramente risorto!' Oggi più che mai abbiamo bisogno di Lui, al termine di una Quaresima che sembra non voler finire".

Quindi parla direttamente del conflitto che attanaglia il mondo in questi drammatici mesi: "Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata - dice Bergoglio -. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre". Quindi l'appello a "chi ha la responsabilità delle Nazioni", affinché "ascolti il grido di pace della gente". I grandi del mondo ascoltino "quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant'anni fa: 'Metteremo fine al genere umano, o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?'",  aggiunge citando il Manifesto Russell-Einstein del 1955.

Centomila persone in Piazza San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi (Ansa)
Centomila persone in Piazza San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi (Ansa)

Francesco non dimentica poi le altre guerre: "Il conflitto in Europa ci renda più solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo dimenticare". Non mancano i segni di speranza: "Come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati". Questi numerosi atti di carità "diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti". Una chiosa, quest'ultima, che si pone anche come un'indicazione ad un'Europa che in altri momenti assai recenti di accoglienza ne ha dimostrata ben poca.

Il Papa conclude: "Davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza. Lasciamoci vincere dalla pace di Cristo! La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è  primaria responsabilità di tutti". E impone una scelta, dove l'alternativa vuol dire por fine al genere umano. Al termine della benedizione urbi et orbi, Francesco ha concesso l'indulgenza plenaria dei peccati. 

Preghiera dei fedeli in ucraino

Nelle preghiere dei fedeli, anche una invocazione in ucraino: Dio "conceda ai nostri fratelli e sorelle defunti di partecipare alla Pasqua eterna". Le preghiere sono state pronunciate anche in arabo, cinese, tedesco e inglese. Anche ieri sera il Papa, a braccio, al termine dell'omelia nella Veglia pasquale ha annunciato in ucraino 'Cristo è risorto'. In Basilica il sindaco ucraino di Melitopol che era stato sequestrato dai russi e poi rilasciato.

Mattarella

Questa mattina messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Papa Francesco per la Pasqua: "Lo spirito pasquale rinnova nelle coscienze l'invito a mantenere viva la speranza e saldo l'impegno per una pace fondata sulla giustizia, mentre il messaggio che Vostra Santità instancabilmente diffonde a difesa della dignità della persona costituisce per tutti, credenti e non credenti, una feconda fonte di ispirazione all'impegno per l'altro e verso l'altro".

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