Venerdì 26 Aprile 2024

Open Arms, richiesta di processo per Salvini. "Soccorso in mare un obbligo"

L'ex ministro dell'Interno accusato di sequestro di persona. Il leader leghista: "Le provano tutte per fermarmi, ma io non mollo"

Matteo Salvini in Senato (ImagoE)

Matteo Salvini in Senato (ImagoE)

Palermo, 1 febbraio 2020 - Nuova richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. Il tribunale dei ministri di Palermo si è infatti rivolto al Senato in merito alla vicenda della nave spagnola Open Arms, che lo scorso agosto aveva soccorso 164 migranti ed era stata poi bloccata al largo di Lampedusa. All'ex ministro dell'Interno vengono contestati il sequestro di persona e l'omissione di atti d'ufficio.

Nel provvedimento, con il quale il tribunale ha sostanzialmente accolto le indicazioni dei pm palermitani, si ripercorre in 110 pagine la vicenda e si afferma l'obbligo di prestare soccorso in mare. I giudici definiscono non politico ma "amministrativo" l'atto di vietare l'approdo ai migranti deciso da Salvini. I giudici sostengono, tra l'altro, che nel caso della ong non c'era alcun indizio che l'eventuale approdo rappresentasse un pericolo per l'ordine e la sicurezza, condizioni a cui il decreto sicurezza bis subordina la possibilità di vietare lo sbarco. Inoltre il collegio sostiene che il Viminale, soprattutto alla luce dell'ordinanza del Tar che aveva sospeso il divieto di ingresso della nave catalana nelle acque territoriali italiane, aveva l'obbligo di indicare all'imbarcazione il cosiddetto Pos, il porto sicuro. Le osservazioni del tribunale ricalcano le considerazioni fatte dalla Procura di Palermo che, a novembre scorso, aveva chiesto ai giudici di indagare.

"Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò, mai", ha commentato il leader della Lega. "Rischio un ulteriore processo per aver difeso i confini italiani? L'ho fatto, lo rifarei e lo rifarò: se devo difendere il mio Paese, non ho paura di niente e di nessuno", scrive ancora su Facebook. 

Il 12 febbraio è atteso il voto di Palazzo Madama sull'altra richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini, quella per il caso Gregoretti su cui la giunta ha già dato l'ok al processo.