Lunedì 29 Aprile 2024

"Oggi il fallimento spaventa più della morte"

Lazzari, presidente dell’Ordine degli psicologi: "L’essere umano ha il terrore ancestrale di cadere ma anche di non essere amato"

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di Elena G. Polidori

Professor David Lazzari (presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), che cos’è la paura?

"La paura, se la vogliamo chiamare così, è di due tipi: fisiologica e psicologica. Il secondo tipo è legato ad un vissuto, ad un ricordo, il primo è di carattere primario. Per dire: un topo si dice che “scappa perché ha paura“, ma è il suo istinto di sopravvivenza che gli dice di farlo mentre noi abbiamo “paura di cadere“ perché abbiamo un ricordo di una caduta che ci fa venire in mente che è bene non salire su un muro perché l’ultima volta che lo abbiamo fatto è finita male".

Insomma, c’è una paura insita in noi e una sviluppata con l’evoluzione.

"Più o meno è così, anche se stiamo semplificando molto, perché poi ci sono anche le paure soggettive che si possono trasformare anche in paure di un’intera comunità; lo abbiamo visto con il Covid, dove un’informazione in alcuni casi allarmistica ha creato un meccanismo eccessivo di iper preoccupazione non sempre attinente alla realtà".

Ma quali sono le principali paure dell’essere umano?

"Sono tre: la paura di morire, perché solo l’essere umano ha la consapevolezza del fine vita e se non riesce a elaborare questo può incorrere in nevrosi; poi c’è la paura di non essere amati, che riguarda soprattutto quelli che, durante il periodo dell’evoluzione, non hanno ricevuto affetto, e la terza è la paura di non riuscire, quest’ultima un vero problema per la società odierna perché sta creando problemi molto pesanti soprattutto ai giovani di oggi, alle nuove generazioni".

In che senso?

"La società umana è fortemente cooperativa, non competitiva. La nostra evoluzione nasce proprio da questo, dal fatto che siamo riusciti ad evolverci cooperando. E, invece, la società odierna è estremamente competitiva, diciamo ai ragazzi che possono avere quello che vogliono, ma devono dimostrare di valere, “devi arrivare – gli diciamo – altrimenti sarai un fallito“ e questo crea enormi malesseri, che sfociano nel rifiuto dell’altro, del mondo inteso come sociale e anche in atteggiamenti aggressivi. Da psicologo dico che sono davvero preoccupato per una società che si misura su modelli culturali che sono contrari alla nostra natura".

Come si superano le paure?

"Con un percorso di crescita che deve partire, a mio parere, proprio dalla scuola, che è il naturale ambiente sociale dove le persone evolvono e che la pandemia ha per il momento interrotto".

Quindi l’evoluzione psicologica, e quindi la capacità di superare le paure, comincia a scuola e si evolve in classe?

"In una società come la nostra, strutturata ormai su una base fortemente narcisistica, aiutare i ragazzi a superare le paure e a strutturarsi per sviluppare i propri autonomi strumenti di evoluzione è una cosa fondamentale; ne va del futuro stesso della nostra società. È per questo che da sempre sostengo che lo psicologo dovrebbe essere fondamentale nelle scuole, non per curare, ma per aiutare a crescere".