Mercoledì 24 Aprile 2024

Nuotatrice 15enne accusa allenatore: "Mi ha violentata nella camera di un hotel"

L'episodio di abusi un anno fa: la giovane atleta era in trasferta a Roma con l'istruttore e la squadra di Udine. "Mi ha spinta sul letto e mi ha toccata ovunque". Il 26enne accusato di violenza sessuale aggravata

Violenza

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Roma, 22 settembre 2022 - Una nuotatrice di 15 anni accusa il suo allenatore di violenza sessuale. L'episodio di abusi sarebbe avvenuto un anno fa a Roma in una camera d'albergo. Ieri si è svolto l'incidente probatorio in Procura a Roma e l'uomo, di 26 anni, è accusato di violenza sessuale aggravata. A riportare la notizia oggi è 'Il Messaggero'.

"Sono andata nella sua camera perché pensavo volesse darmi suggerimenti per la gara del mattino dopo. Invece mi ha spinta sul letto e poi ha cominciato a toccarmi ovunque. Sono scappata tra le lacrime", sono le drammatiche parole della ragazza riportate dal quotidiano romano.

L'atleta, una friulana che all'epoca aveva 14 anni, ha ribadito le accuse di fronte al giudice, il pm e gli avvocati: le violenze, ha raccontato la ragazzina mentre era assistita da uno psicologo, sarebbero avvenute nella Capitale in un albergo in zona Prati mentre lei era in trasferta con l'istruttore, un 26enne, e la sua squadra di Udine per partecipare ad una gara nazionale. Il giovane, con la scusa di fornirle consigli, sarebbe rimasto da solo con la minorenne nella camera d'albergo e dopo aver parlato sarebbero cominciati gli abusi. Diversa la versione dell'istruttore accusato, il quale ha detto di aver soltanto rimproverato la giovane atleta perché faceva confusione nei corridoi e non si impegnava abbastanza negli allenamenti.

I fatti sono accaduti il 10 agosto dello scorso anno e i protagonisti appartengono a una società blasonata che gestisce alcuni impianti natatori in diversi centri della provincia di Udine, con anche un reparto agonistico di rilievo: allenatori e atleti erano in trasferta a Roma per partecipare a competizioni di livello nazionale. Secondo il racconto della vittima, il tecnico l'avrebbe fatta entrare nella sua stanza d'albergo per fornirle alcuni suggerimenti sulle gare a cui si stava accingendo a partecipare. Discussione che si sarebbe in effetti inizialmente incentrata sull'approccio in vasca, ma che dopo qualche minuto sarebbe degenerata: nel verbale di Polizia, la ragazzina ha denunciato il tentativo dell'uomo di molestarla pesantemente prima che riuscisse ad alzarsi e a scappare. Il tecnico ha invece affermato di aver avuto un colloquio riservato con l'atleta per rimproverarla delle intemperanze di cui si era resa protagonista in albergo e dell'incostanza negli allenamenti, tanto più negative alla vigilia della competizione. La confessione dell'accaduto è stata fatta dalla ragazzina ai genitori soltanto al rientro in Friuli: immediata la denuncia all'autorità giudiziaria.