Mercoledì 24 Aprile 2024

"Non si può morire per uno stage" Studenti in piazza: scontri e feriti

Cortei in tutta Italia per protestare a una settimana dalla scomparsa del diciottenne Lorenzo Parelli

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di Giulia Prosperetti

ROMA

"Di scuola-lavoro non si può morire". Questo lo slogan che ieri ha unito gli studenti di tutta Italia, scesi in piazza a una settimana della morte del diciottenne Lorenzo Parelli, schiacciato da una putrella l’ultimo giorno del suo apprendistato presso l’azienda metalmeccanica Burimec di Lauzacco. "Lorenzo è vivo e lotta assieme a noi", hanno ripetuto da Udine i compagni del giovane tragicamente scomparso chiedendo, nel giorno in cui è stata effettuata l’autopsia sul corpo del ragazzo (ieri l’operaio che lo ha soccorso è stato indagato. Un atto dovuto, fltra dalla Procura), una modifica alle norme che regolano l’accesso degli studenti alle attività produttive nel periodo del tirocinio. Ma se l’obiettivo della mobilitazione era chiedere giustizia per Lorenzo e maggiore sicurezze durante gli stage nelle aziende, in diverse città le manifestazioni sono degenerate dando luogo a violenti scontri con la polizia.

Insulti, mani in faccia agli agenti e, a seguire, il lancio di mattoni, pietre, bottiglie. I maggiori momenti di tensione si sono registrati a piazza Arbarello, a Torino, dove i circa 200 manifestanti hanno cercato di forzare gli sbarramenti delle forze di polizia, anche con l’utilizzo di un furgone, con l’intenzione – nonostante il divieto per le restrizioni della zona arancione – di trasformare il presidio in un corteo per le vie del centro. Tentativo respinto dalla polizia con cariche e manganellate. Le immagini che arrivano dalla piazza mostrano studenti insanguinati e il passaggio di buste di ghiaccio tra i ragazzi colpiti. "Ci sono almeno una decina di feriti tra di noi in seguito alle cariche di questa mattina – denunciano gli studenti –. Noi andiamo avanti con la protesta". Manifestando "piena solidarietà agli studenti", la Cub Torino ha ribadito l’impegno "per l’abolizione dell’alternanza scuola lavoro, una norma che rende le scuole subalterne al sistema delle imprese".

Tensione anche a Milano dove i reparti mobili della Polizia di Stato hanno caricato le prime file dei giovani manifestanti ferendo alla testa uno studente. Lo scontro è avvenuto quando i ragazzi hanno provato a forzare le transenne in via Pantano a presidio della sede di Assolombarda per posizionare, davanti all’ingresso dell’edificio, una trave di cartapesta insanguinata come simbolo della morte di Lorenzo.

Scene simili si sono verificate a Napoli quando centinaia di studenti e attivisti dei Centri sociali hanno lanciato vernice rossa sul portone della sede dell’Unione degli Industriali tentando di forzare il cordone delle forze dell’ordine che, anche qui, hanno risposto con una carica. Le richieste lanciate da piazza dei Martiri sono "l’immediata abrogazione della legge 107, l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro in tutte le sue forme e le dimissioni del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi".

A Roma, dopo la domenica di tensione caratterizzata dagli scontri al Pantheon, la manifestazione di ieri organizzata dalla sigla La Lupa, dal Fronte della Gioventù Comunista e della confederazione Cobas, nonostante il lancio di petardi e vernice contro la polizia, non ha registrato incidenti. "L’alternanza buona non esiste. La scuola non è un’azienda, i presidi non sono manager e il sapere non è profitto" è il messaggio che arriva dalla Capitale.

A far montare l’indignazione – come spiegano le associazioni studentesche – è stato "lo scandaloso silenzio che è venuto dalla politica istituzionale dopo la morte di Lorenzo: nessuna risposta concreta dal ministro Bianchi, che anzi negli scorsi mesi ha rimarcato l’importanza di portare le aziende nella scuola con la riforma dell’Its". Il ministero, dal canto suo, non sembra intenzionato a rivedere le norme per l’alternanza scuola-lavoro in quanto il tirocinio effettuato dal giovane friulano nell’ambito di un Centro di formazione professionale (Cfp) è un percorso diverso rispetto ai Ptco.