Non è vero, questa è la terra dell’accoglienza

Cesare

De Carlo

America è "il miglior posto al mondo per chi è nero, donna, gay o trans", scrive Ayaan Hirsi Ali sul Wall Street Journal. Ayan è nota nel mondo accademico. Somala, emigrata in Olanda, deputato in parlamento, fuggì inseguita da una fatwa. Aveva voltato le spalle all’Islam. E dove approdò? ‘"Ovviamente come milioni di altri nella nazione delle libertà e dell’eguaglianza". È membro della Hoover Institution e dell’American Enterprise. Appartiene a quella minoranza che ancora ha l’onestà di distinguere fra realtà e propaganda, esponendosi così all’intolleranza dei Black Lives Matter e alle censure storiche della Cancel Culture. Limitiamoci all’ultimo caso, quello del giovane nero, anzi afroamericano, ucciso dalla polizia di Minneapolis. Minneapolis è la città in cui si celebra il processo George Floyd. Il governatore democratico parla di "fondamentale, istituzionale razzismo". È davvero così?

È l’odio di razza ad armare la mano della polizia, città per città (dipende dal sindaco)? Ecco qualche dato: i poliziotti bianchi "sparano meno raramente dei colleghi neri a neri disarmati" (Philadelphia Police Department). Negli ultimi cinque anni sono state uccise 5338 persone, 1254 neri e 2385 bianchi (Fbi). Più della metà degli omicidi e delle rapine sono commessi da neri (Jason Riley). Eppure sono il 13 per cento della popolazione. Un poliziotto, bianco o nero, rischia 19 volte di più di finire all’obitorio. Ne viene ammazzato uno ogni tre giorni. Chi si indigna per loro?