Venerdì 26 Aprile 2024

Niente ritocchi, la normalità delle dive

Chiara

Di Clemente

Se non ci fosse il rischio di creare ancora più intoppi al Ddl Zan, non sarebbe male includere nell’acronimo LGBTQIA+ anche le altre lettere DNTVMCRBTIC, che stanno per "donna neanche troppo vecchia ma con ricrescita bianca tra i capelli". Già, perché nei secoli dei secoli il corpo della donna vecchia con la sua "bruttezza fisica segno di un’anima tossica e diabolica – scrive Francesca Rigotti nel saggio De senectute – è stato la discarica della letteratura". Un soave esempio? "Decrepita e ammuffita come sei chiedi che cosa snervi le mie forze tu che hai nerastri i denti e la fronte solcata da rughe per la lunga vecchiaia e squallido l’ano fra natiche rinsecchite", scriveva Orazio, tra i primi ma non tra gli ultimi a randellare la femmina solo perché non più sexy procreatrice. Da che è finito il lockdown, però, e le dive del cinema son tornate a frequentare i luoghi più glamour del mondo, ecco che le medesime hanno lanciato orgogliose l’ultima, definitiva battaglia di liberazione dei diritti della donna. Libere di non ritoccarsi, libere dal trucco e dall’obbligo di parrucchiere, anche prima di un galà. Come Jodie Foster e Andie MacDowell ora al Festival di Cannes, o come Frances McDormand nella serata che l’ha premiata con l’Oscar. Jodie ha sfilato con qualche delizioso ciuffo bianco qua e là, Frances proprio spettinata in piena ricrescita tipo scappata di casa. In faccia il sorriso – denti nerastri – della vittoria, e tant’è. Sai cosa, Orazio? Il mondo è anche un paese per vecchie.