Mercoledì 24 Aprile 2024

Ne vale la pena per qualche dollaro in più?

Matteo

Massi

Con tutto il rispetto – e salvo eccezioni – i calciatori rischiano di essere degli zii Paperone (il fumetto Disney, in questo caso) mononeuronici. Gli occhi si accendono e brillano solo quando la pupilla riflette, alternativamente, o il simbolo della sterlina o quello del dollaro. E gli ultimi casi, Romelu Lukaku e Lorenzo Insigne, purtroppo non fanno altro che dimostrarlo. La giustificazione, talvolta, è tanto banale da reggere pochissimo: la carriera sportiva è così breve che bisogna incamerare più denari possibile, non solo per mantenere lo stile di vita, ma anche per garantirsi un futuro con un bel numero di zeri a supporto. E qui più che all’occhio di Zio Paperone, viene da pensare al naso di Pinocchio.

Peccato che, altrettanto banalmente, non siano i soldi a fare la felicità (come racconta anche Leo Turrini, qui sopra). Lukaku è diventato il re di un’Inter che non vinceva lo scudetto da dieci anni. Gloria, gol e anche soldi. Ma si è fatto attrarre dalle sirene londinesi, sponda Chelsea, dove è diventato uno dei tanti campioni a disposizione del patron Abramovich che continua a fare la collezione di figurine. Per non parlare di Insigne che di certo non potrà mai raggiungere la fama divina di Maradona a Napoli, ma che comunque è considerato un reuccio, a casa sua. Eppure è disposto a mettere tutto in discussione perché il Toronto mette sul tavolo un ingaggio da capogiro. E rischia di finire dimenticato nel campionato canadese. Ne vale la pena per qualche milione di dollaro in più?