Venerdì 26 Aprile 2024

Nastro e garza. E fu subito cerotto Da cent’anni si prende cura di noi

Il 18 maggio 1921 in commercio il Band-Aid di J&J. Lo inventò un impiegato: la moglie si feriva spesso nei lavori di casa

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di Andrea Cionci

In case, scuole, uffici, nelle borse delle mamme: i cerotti sono ovunque, di tutte le forme e colori, indispensabili nel primo soccorso. Questa medicazione così comune oggi compie cento anni, dato che fu inventata il 18 maggio 1921 dallo statunitense Earle Dickson, impiegato presso la casa farmaceutica Johnson&Johnson (oggi continuamente citata per via del suo vaccino anti-Covid).

L’operazione fondamentale di bendare le ferite, anche piccole, per arginare l’uscita del sangue e proteggersi dalle infezioni era nota sin dall’antichità, come mostra un’immagine vascolare del 500 a.C. che raffigura Achille nell’atto di bendare il suo compagno d’armi Patroclo. Subire però le complicazioni dovute all’infezione della ferita e, in alcuni casi, morire di setticemia, era piuttosto comune ancora fino al 1941, anno in cui venne commercializzata la penicillina.

Il progresso tecnologico e scientifico, tuttavia, aveva portato, nel corso dell’Ottocento, allo sviluppo di nuove forme di medicazione che andavano di pari passo con la scoperta di nuovi materiali: in campo sanitario, ad esempio, un nastro adesivo chirurgico veniva già impiegato per fissare i bendaggi. Proprio a partire da questo, nacque il primo cerotto moderno, come soluzione alle piccole ferite prodotte dai lavori casalinghi.

Josephine Dickson, la moglie dell’inventore, si tagliava spesso nello svolgere le mansioni domestiche e lamentava il fatto che medicarsi con una mano sola non fosse per nulla semplice. Il marito Earle ebbe allora un’idea: utilizzare due prodotti della sua azienda, la Johnson&Johnson, e unirli insieme per rendere pratico il mini-bendaggio.

Una certa quantità di nastro adesivo chirurgico, un tampone di garza sterilizzata nel centro, il tutto avvolto nella crinolina (tessuto a tela), per conservare la medicazione pulita, da rimuovere al momento dell’utilizzo, come facciamo oggi con l’involucro in carta velina.

La comodità era evidente: la signora Dickson poteva medicarsi da sola in pochissimo tempo, senza l’aiuto di nessuno e con un materiale piuttosto asettico. L’inventore decise di parlarne coi suoi superiori, che colsero immediatamente la potenzialità di questa invenzione, piccola, ma rivoluzionaria.

Il prodotto venne così brevettato e messo in commercio il 18 maggio del 1921 con il nome di BAND-AID® Brand Adhesive Bandages. La domanda crebbe a ritmi serrati, tanto che nel 1924 la J&J cominciò a utilizzare un nuovo macchinario per realizzare dei cerotti già tagliati. Il giovane impiegato fu riconosciuto come inventore e ottenne un avanzamento di carriera che lo portò a ricoprire la carica di vice-presidente della società.

Capita spesso che alcune scoperte diventino obsolete col passare del tempo, ma la fortuna del cerotto, a cento anni dalla sua commercializzazione, non si è ancora esaurita. Infatti, oltre all’utilità della medicazione pronta, in campo medico esso ha trovato nuovi ulteriori utilizzi, poiché la garza può essere utilizzata per rilasciare sostanze da far assorbire al corpo, come nel caso dei cerotti adesivi per ’cutireazione’, che permettono di applicare un antigene, oppure per rilasciare farmaci attraverso la pelle.

L’impiego è vastissimo. La ricerca in questo senso non si è fermata, e sono in fase di studio dei vaccini per il trattamento del Covid- 19 da somministrare proprio attraverso quel rettangolino adesivo che Earle Dickson inventò per la sua signora.