Giovedì 25 Aprile 2024

Morto Gerardo Bianco, ex ministro e storico esponente della Democrazia Cristiana

È venuto a mancare questa mattina a Roma, aveva 91 anni. Deputato alla Camera per nove legislature tra il 1968 e il 2008, contribuì alla nascita dell'Ulivo

Gerardo Bianco aveva 91 anni

Gerardo Bianco aveva 91 anni

Roma, 1 dicembre 2022 - Gerardo Bianco, esponente storico della Democrazia cristiana, è morto stamane a Roma. Aveva 91 anni. 

È stato ministro dell'Istruzione dal 1990 al '91 durante il governo di Giulio Andreotti. È stato segretario e presidente del Partito Popolare Italiano, ma anche esponente della Margherita e della Rosa per l'Italia. Deputato alla Camera per nove legislature tra il 1968 e il 2008, ha ricoperto vari incarichi parlamentari.

I messaggi di cordoglio

"Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha appreso con stato d'animo di tristezza la notizia della scomparsa di Gerardo Bianco, leale servitore delle istituzioni, politico appassionato, ricco di cultura e umanità". Così un comunicato del Quirinale.

 "Gerardo Bianco era un uomo libero, colto, coraggioso, buono. Senza di lui non sarebbe nato l'Ulivo e soffriva che questo non gli fosse pienamente riconosciuto. Era antico e moderno insieme, custode della nobiltà della politica ma capace di capire il nuovo. Uno dei Grandi della Democrazia Cristiana. Per me un amico e un maestro. Ciao Gerardo". Così in una nota il senatore del Pd Dario Franceschini.

"Gerardo Bianco è stato un maestro impareggiabile, il migliore dei democristiani, anche nel dissenso. La sua storia è stata quella di un grande uomo di libertà. Per me è un momento di dolore assoluto che mi unisce alla famiglia e alla comunità di amici che non lo ha mai lasciato solo". Così Gianfranco Rotondi ha commentato la scomparsa.

Chi era Gerardo Bianco

Bianco era nato a Guardia Lombardi, in provincia di Avellino, il 12 settembre 1931. Insegnava Lingua e Letteratura a Parma. Inizialmente vicino alla corrente della DC "Base", composta prevalentemente da avellinesi e guidata da Fiorentino Sullo prima e Ciriaco De Mita dopo, se ne allontana nel 1978 per avvicinarsi a quella guidata da Carlo Donat-Cattin prima e Franco Marini dopo "Forze Nuove". È capogruppo a Montecitorio della Dc dal 1979 al 1983. Durante la X legislatura è stato vicepresidente della Camera dal 1987 fino al 1990, quando divenne ministro della pubblica istruzione a luglio 1990 (fino a marzo '91) nel sesto governo Andreotti. Dal 1992 al 1994 ha presieduto nuovamente il gruppo della DC alla Camera. Nel 1994, in seguito alla fine della Dc, aderisce al rinato Partito Popolare Italiano di Mino Martinazzoli. Nello stesso anno venne eletto europarlamentare.

Bianco guida poi il partito per tre anni, contribuendo alla nascita dell'Ulivo. A gennaio del '97 lascia la segreteria del Ppi e viene nominato presidente del partito, carica che ricopre fino al 2 ottobre 1999. Nel 2002 è uno dei principali rappresentanti della corrente contraria alla continuazione dell'attività politica all'interno della Margherita, lista con cui il Partito Popolare si è presentato alle politiche del 2001. A novembre 2004 fonda, insieme ai parlamentari Alberto Monticone e Lino Duilio, il movimento Italia Popolare - Movimento per l'Europa. Alle elezioni politiche del 2006 è stato rieletto alla Camera dei deputati tra le liste dell'Ulivo. Nel 2007 non aderisce al Pd e passa al gruppo misto. Successivamente, con il suo movimento Italia Popolare, e insieme a Savino Pezzotta e Bruno Tabacci, diede vita al progetto centrista della Rosa per l'Italia.