Giovedì 25 Aprile 2024

Molestie tra i videogiochi Il colosso caccia i manager

Rivolta alla Ubisoft (produttori di Assassin’s Creed). Denunce e licenziamenti. Via il numero due e la direttrice delle risorse umane, coprivano gli abusi.

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di Riccardo Jannello

Un terremoto ha sconvolto Ubisoft – fra le più importanti aziende al mondo di videogiochi – dove alcuni fra i più alti dirigenti sono stati cacciati – o si sono dimessi in seguito a una inchiesta interna – per molestie sessuali, verbali e non, nei confronti dei dipendenti. Addirittura pesanti allusioni sessuali venivano usate nei casting per l’assunzione delle nuove reclute. Dopo Tommy François, il vice direttore per la sezione editoriale e uomo di maggiore visibilità dell’azienda, ieri è stata la volta del suo superiore diretto, il capo creativo e numero due del gruppo, Serge Hascoet; della direttrice delle risorse umane, Cécil Cornet; e del capo dell’ufficio canadese, Yannis Mallat.

Lo sconcerto negli uffici della capogruppo a Montreuil per il vaso di pandora che è deflagrato ha fatto dire al fondatore e Ceo di Ubisoft, Yves Guillemot, che "l’azienda non è stata in grado di garantire ai propri dipendenti un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. Questo non è accettabile. Quei comportamenti tossici sono in totale contrasto con i valori in cui credo e che mai ho tradito né tradirò". L’inchiesta era iniziata il 26 giugno dopo le denunce per molestie e violenze verso dirigenti che erano state sollevate in molte sedi dell’azienda, presente in ventisei Paesi, che dalla sua fondazione, nel 1986, ha incrementato la sua attività grazie a prodotti che hanno fatto la storia dei videogiochi. Nomi come Assassin’s Creed, Rayman, Prince of Persia, The Crew sono must per gli appassionati della console. Il fatturato di Ubisoft supera gli 1,2 miliardi di dollari e il guadagno annuo più di 65 milioni; i dipendenti diretti sono oltre 11mila, 18mila se si tiene conto anche delle società satelliti.

A condurre il gioco sessuale era – secondo Liberation – François, il deus ex machina di Montreuil, re della creatività, ma anche delle battute pesanti e insistite alle giovani colleghe alle quali non solo faceva allusioni anche dirette, ma non ci pensava due volte a carezzare, baciare lungamente sulla guancia, invitare a "divertirsi con lui". Tommy – definito un vero e proprio Peter Pan – aveva teorizzato le uscite fra colleghi come necessarie per cementare la squadra e in realtà obbligatorie per non essere liquidate. A una festa di Natale, François ha tentato di baciare una dipendente che veniva tenuta ferma da altri colleghi. Se lui era il giocatore assiduo, non da meno lo era chi lo copriva, Hascoet, la Cornet e Mallat. Da parte della direttrice delle risorse umane si sottolineava la necessità che durante i colloqui di lavoro venisse appurato se i candidati erano disposti ad accettare un ambiente di lavoro nel quale "scherzi virili, sessisti e continuati" fossero all’ordine del giorno.