Mercoledì 24 Aprile 2024

Minacce di morte No vax a Liliana Segre La senatrice: "Questa volta li denuncio"

Migration

Dal 2019 vive sotto scorta a causa delle minacce di morte e degli insulti antisemiti a cui si sono aggiunti anche quelli dei no vax dopo che ha dichiarato di essersi vaccinata contro il Covid. Ma adesso, per la prima volta, la senatrice a vita e testimone instancabile della Shoah, Liliana

Segre (nella foto), ha deciso di denunciare, dopo l’ennesimo episodio di minacce arrivato in questi giorni.

"La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura nonostante io sia la più vecchia d’Europa obbligata alla scorta per tutti gli insulti e gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatti anche perché sono si vax, e non una no vax – ha spiegato intervenendo al primo forum delle donne ebree in Italia che si è tenuto a Milano –. Non più tardi di ieri mi è arrivata una maledizione così forte firmata, per cui una volta tanto farò causa a questa persona". Per molto tempo la senatrice a vita ha deciso di rimanere in silenzio di fronte a queste persone che, soprattutto attraverso i social, la insultano e la minacciano. "Per lungo tempo ho sempre avuto un grande silenzio su queste persone che mi insultano, ma adesso basta ho cambiato e lo denuncio - ha proseguito -. Poi è anche di cattivo gusto che mi augurino la morte a 92 anni", ha concluso. Non è la prima volta che la Segre riceve delle minacce per la scelta di vaccinarsi contro il Covid. Gli insulti erano arrivati anche lo scorso anno quando la senatrice a vita si era fatta fotografare all’ospedale Fatebenfratelli di Milano mentre riceveva la prima dose di vaccino. Un gesto per invitare la popolazione a vaccinarsi che però aveva scatenato una tempesta di odio in rete. Una vicenda che si è ripetuta in questi giorni sui social, dove sarebbe comparso un finto articolo in cui la senatrice a vita insultava i no vax, un falso che però ha scatenato gli haters. Da qui la decisione di denunciare.

Liliana Segre ha anche spiegato di essere "pessimista" per la poca consapevolezza che c’è riguardo agli ebrei in Italia, e ha raccontato al pubblico un episodio che ha definito "un gossip". "Ho conosciuto un ministro o una ministra di cui non farò il nome – ha raccontato – e gli ho chiesto se sapeva quanti sono gli ebrei in Italia e mi ha detto ‘1 milione’ e io gli ho risposto che sono molto meno, e lui allora ha incalzato, ‘sono 700mila’. Questo per dire che c’è poca consapevolezza di quanti siamo".