Venerdì 26 Aprile 2024

Migranti, tagli ai costi di accoglienza. Salvini: "Addio ai 35 euro"

Pronto il giro di vite del Viminale: obiettivo 19 euro a persona, 1.1 miliardi in meno alle cooperative

Migranti (LaPresse)

Migranti (LaPresse)

Roma, 2 novembre 2018 - Si spendevano 35 euro a migrante, ora si passerà da un tetto minimo di 19.33 euro a uno massimo di 26 euro, a seconda del tipo e della grandezza dei centri. Il vicepremier leghista Matteo Salvini aveva promesso "una bella sforbicata" ai 3.4 miliardi di euro – che, dati 2017, diventano 4 miliardi e 363 milioni considerando anche le spese per il soccorso in mare e quelle di istruzione e sanità – vengono impegnati dall’Italia per l’accoglienza ai migranti. Era una sua promessa elettorale. E ieri il ministro dell’Interno ha detto che la scadenza della sforbiciata si avvicina. "In questo librone – ha detto nella diretta Facebook – c’è la famosa riduzione dei 35 euro pro capite destinati alla coperture delle spese gestione dell’accoglienza ai migranti richiedenti asilo. È un lavoro elaborato con l’Anac del presidente Cantone dell’Autorità anti corruzione, con il ministero dell’Interno. I famosi 35 euro al giorno per ogni richiedente asilo diventeranno molti, molti, meno. Lo presenterò il 7 novembre".

Anac ha elaborato sei ‘disciplinari tipo’, che integrano il bando tipo fatto a suo tempo dal ministro Marco Minniti per i centri più grandi. I sei disciplinari variano a seconda della tipologia del cento di accoglienza, e il Viminale ha messo le cifre. Ma non con un semplice taglio lineare. Per fare la base d’asta, dicono all’Anac, "le cifre sono stimate sulla base del costo dei contratti di lavoro del personale, le convenzioni Consip, i report dell’Istat, le convenzioni stipulate dalle centrali di committenza regionali e ricerche di mercato sul prezzo al quale le cooperative sono disponibili a presentare offerte".

Il primo bando riguarda centri da 50 ospiti massimi con singole unità abitative, il secondo centri collettivi da 51 a 300 posti, il terzo centri collettivi con massimi 50 posti. Il quarto centri con una capienza di oltre 300 persone, il quinto i cosiddetti hotspot, il sesto i centri di rimpatrio fino a 300 posti. Dai 35 euro massimi a migrante (nella realtà il prezzo di aggiudicazione era attorno ai 32,5 euro) si scenderà, con tetti variabili, a un massimo di 26 euro, con l’obiettivo, a numeri invariati, di ottenere una riduzione del 32-34% del costo pro capite, come dire 1,1 miliardi in meno alle cooperative che gestiscono i centri di accoglienza. Ma il risparmio sarebbe probabilmente anche molto maggiore, considerata la netta riduzione degli arrivi.

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone ha bocciato in questi anni molti appalti (32 appalti commissariati e 845 istruttorie nel solo 2016) gli ultimi una decina di giorni fa quando ha messo nel mirino tre gare per gestire gli Sprar, centri di accoglienza dei migranti: gare che valgono oltre sei milioni di euro, bandite dal Comune di Ragusa. Adesso, arriva il giro di vite: ci saranno meno soldi per tutti.