Mercoledì 24 Aprile 2024

Meloni agli alleati: chi vince fa il premier

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"Chi vince fa il premier, mi sembra ovvio". Mentre va in scena il vado-non vado a Mosca del leader della Lega, la leader di Fd’I, intervistata nella masseria pugliese di Bruno Vespa ne approfitta per rilanciare la sua leadership del centrodestra. Il tema di partenza è il dibattito sul partito unico tra Lega e Forza Italia. "Se decidessero di unirsi – assicura la leader di Fd’I –, sarebbe un elemento di chiarificazione all’interno della coalizione, non c’è da parte nostra alcun problema, sono scelte loro, io pongo il problema dei rapporti con noi e con il resto del mondo".

Il tema, insomma, sono le regole d’ingaggio. "Si vuol vincere con Fratelli d’Italia e andare al governo o si vuole non vincere? – chiede retoricamente Meloni –. Io credo che la coalizione, come dimostrano le amministrative, stia insieme perché ha una visione comune; Io chiedo regole che valgano per tutti sulle scelte future".

Dunque il tema della leadership: "Che il segretario della Lega riconosca oggi che io possa diventare premier se Fd’I prende più voti nella coalizione mi ha colpito, soprattutto che non lo abbia detto prima. È un chiarimento necessario". Meloni, ovviamente, gioca su queste provocazioni interne sapendo che i sondaggi delle ultime settimane la premiano e pongono il suo partito in prima posizione, poco sopra il Pd. Con il quale il rapporto sembra talmente solido da aver ingenerato voci d’intesa, ma che lei, invece, smentisce seccamente: "È una voce inventata di sana pianta, ipotesi mai realmente considerata da nessuno, almeno da me", ha risposto. Perché? "Posso avere molti difetti, ma non credo si possa fare un governo con la sinistra e che con la sinistra si possano fare cose utili. Io sono alternativa alla sinistra".

Nel caso di una vittoria alle politiche del 2023, in molti già vedono Meloni premier, la prima donna nella storia della Repubblica. E alla domanda di Vespa su un possibile veto dell’Unione Europea a un governo guidato da lei, non si sottrae alla domanda: "Il mio è un partito serio e credibile ma che difende l’interesse nazionale – chiarisce, poi rilancia: "Siamo una nazione sovrana o no?". Infine lancia un messaggio chiaro all’Ue ma anche all’Occidente: "Noi saremo seri e leali con i nostri alleati e chiederemo loro la stessa serietà e lealtà".

Nessun dubbio, e visione chiara: "Voglio un governo di centrodestra e quando andrò al governo non voglio fare figuracce – chiude Meloni –. L’Italia merita la democrazia dell’alternanza, una parte vince e una perde, e dopo cinque anni vengono giudicate dagli italiani".

Elena G. Polidori