Mercoledì 24 Aprile 2024

Maxi focolaio a Maiorca, 850 infetti Sale l’allerta: come viaggiare sicuri

Catena di contagi tra studenti in vacanza. Quarantena sul posto per chi si infetta fuori dall’Italia

Migration

di Antonella Coppari

Maledetta estate! E pensare che quest’anno abbiamo sperato davvero di poter viaggiare senza paura. Invece eccola qua, la variante Delta che colpisce di brutto Inghilterra, Australia, Israele, Bangladesh e galoppa soprattutto negli assembramenti. Prova ne sia ciò che è successo a Maiorca, dove circa 850 studenti ieri sera (numero che pare destinato ad aumentare) risultavano positivi al Coronavirus dopo aver partecipato a una serie di feste per la fine dell’anno scolastico in hotel e in barca e a un concerto di reggaeton nell’arena di Palma. Racconta il quotidiano El Pais che si tratta di ragazzi che prevengono da otto comunità autonome spagnole – Madrid, Galizia, Comunità Valenciana, Paesi Baschi, Murcia, Castiglia-La Mancia, Aragón e Catalogna – sono arrivati nell’isola tra il 12 e il 20 giugno e nessuno di loro era vaccinato. Secondo quanto riferito dai mass media iberici sarebbero saliti a 3mila gli studenti messi in quarantena. Le autorità, che hanno aperto un’inchiesta, stanno cercando di capire se alberghi, locali pubblici e discoteche frequentati dagli studenti abbiano rispettato le norme anti-Covid. La notizia del maxi-focolaio arriva in un momento molto delicato non solo per l’isola delle Baleari, che si prepara ad accogliere migliaia di turisti da tutta Europa, ma anche per tutti gli italiani che hanno deciso di passare le ferie fuori dal nostro Paese. Ciò che sta accadendo in Spagna fa naturalmente suonare un campanello d’allarme. Viaggiare sì, ma per evitare sgradevoli sorprese, con la massima attenzione. Ecco dunque un rapido vademecum per chi, dopo un anno e mezzo di restrizioni, ha deciso di varcare i confini.

PRIMA DI PARTIRE

Da giovedì primo luglio il green pass consentirà di viaggiare liberamente all’interno dei 27 paesi membri della Ue più i 4 dello Spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera). Al di fuori di questi 31 Paesi, le regole per viaggiare all’estero variano da Paese in Paese. Ecco perché prima di mettersi in viaggio dalla Farnesina consigliano di consultare la sezione infocovid sul sito viaggiaresicuri.it per verificare quali siano le condizioni richieste. Ma anche, suggerisce il senatore del Pd Alessando Alfieri, è bene dare un’occhiata "alle pagine dell’ambasciata italiana del Paese in cui si intende andare: sono sempre ben aggiornate sulla normativa in vigore".

GREEN PASS UNICO

Dal primo luglio la Certificazione verde Covid-19, ovvero il green pass, sarà unificato e uguale per i 27 paesi Ue e i 4 dello Spazio economico europeo e servirà per circolare liberamente tra e dentro questi Stati. Il documento accerta 1) la vaccinazione con le due dosi, 2) la negatività al tampone antigenico o molecolare (non tutti i Paesi accettano il test rapido) fatto nelle 48 precedenti la partenza 3) la guarigione del Covid e la fine del periodo di quarantena che fa seguito all’infezione.

VACCINAZIONE COMPLETA

"Viaggiate solo dopo la seconda dose (naturalmente se non vi è stato inoculato il farmaco Johnson&Johnson che prevede un’unica dose) e non posticipate il richiamo". Gli esperti sono tutti d’accordo: a causa delle circolazione delle varianti, e in particolare della trasmissibilità della variante Delta bisogna fare attenzione, anche perché un nuovo aumento dei contagi è dietro l’angolo. Aver concluso il percorso vaccinale garantisce una maggior copertura. Ma semplifica pure la vita: per ottenere il green pass, se non si è vaccinati, bisogna sottoporsi al tampone 48 ore prima di partire per i successivi spostamenti, oltre che per andare ai concerti, negli stadi o nelle discoteche, bisognerà di nuovo eseguire il test.

CONTATTI CON POSITIVI

Qualora in vacanza si venga a contatto con una persona che ha contratto l’infezione bisogna innanzitutto seguire le norme e le regole locali e segnalare la propria situazione all’ambasciata o al consolato italiano competente. È principio diffuso essere tenuti sotto osservazione nello Stato in cui ci si trova e naturalmente essere sottoposti a tampone: ove il test risultasse negativo, non ci sono ostacoli al rientro in Italia.

CONTAGIATO DA COVID

Oltre ad adeguarsi alle norme locali e avvertire ambasciata o consolato italiano competente, di regola chi ha sviluppato la malattia è posto in isolamento nel luogo in cui si trova. Al ministero degli Esteri consigliano di dotarsi di un’assicurazione sanitaria di viaggio che copra le cure e il rimpatrio assistito in caso di Covid, anche in biocontenimento. Questa potrebbe difatti essere l’unica maniera in cui le autorità del Paese in cui si trascorrono le ferie consentono la ripartenza per l’Italia. E un positivo, in ogni caso, dovrebbe astenersi dal viaggiare, se non in condizione di biocontenimento.