
Matteo Salvini fermato dai cronisti davanti all'ambasciata dell'Oman, a Roma
Roma, 19 aprile 2025 – “Non c’entro proprio con le trattative, sono solo andato a fare la spesa”, dichiara Matteo Salvini, fermato dai giornalisti mentre passa davanti all’ambasciata dell’Oman a Roma, dove si tengono i delicati colloqui sul nucleare di Teheran tra Iran e Stati Uniti. Con una polo verde della Marina militare, pantaloncini corti, con una busta della spesa e una confezione da due bottiglie di vino in mano, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture cerca di farsi largo tra il cordone di polizia e la folla di cronisti, visibilmente intenzionato a evitare domande. “Non sono in tenuta da intervista, guardate come sono vestito”, scherza coi cronisti, tentando di alleggerire la tensione.
Pressato sull’importanza dell’incontro internazionale, aggiunge con tono serio: “Spero vivamente che tutto si risolva per il meglio e che il nucleare sia impiegato solo per scopi pacifici, come fornire energia a scuole, ospedali e case, non per alimentare conflitti o armamenti”.
Con un rapido cenno di saluto, Salvini poi si allontana, dribblando altre domande e torna verso casa, vicina all’ambasciata dell’Oman, il campo neutro – ma affollato di telecamere e giornalisti – dove Usa e Iran hanno scelto di incontrarsi per parlare di nucleare.