Giovedì 25 Aprile 2024

Mastella-show, nuovo partito "Voglio unire i moderati"

L’ex ministro democristiano lancia ’Noi di centro’: "Sarò l’aggregatore". Guarda a Renzi, ma boccia Calenda: "Farà la fine dell’asino di Buridano"

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di Ettore Maria Colombo

ROMA

Il centro – un’ottantina di grandi elettori contando quelli di Italia Viva, Coraggio Italia, Noi con l’Italia, ma pure Azione, +Europa e altri, in vista dell’elezione del nuovo Capo dello Stato – si muove e vuole contare, oltre far parlare di sé. Ieri, è stata la giornata di Clemente Mastella. Il sindaco di Benevento ha riunito i suoi fan al teatro Brancaccio di Roma. La nuova creatura politica di casa Mastella (lui sindaco, lady Mastella è senatrice della Repubblica, nel gruppo misto), si chiama "Noi di centro" e ieri ha tenuto la sua assemblea costituente, ma più che altro si è trattato di un one man show davanti a una sala strapiena, composta da note truppe "mastellate".

"La Dc è irripetibile", dice l’ex leader dell’Udeur. "Io voglio fare una cosa diversa, aggregare, a partire da me un’area di centro che esiste", prosegue Mastella, che guarda a Matteo Renzi per rafforzare un’area che vale "tra il 10 e il 12%": "La mia idea è quella di una Margherita 2.0: quelli che sono al centro devono mettersi assieme". Tutti, eccetto il leader di Azione, Carlo Calenda, con cui Mastella si è scontrato più volte e cui riserva diverse frecciate: "È un personaggio stravagante. Pensa a se stesso, ma farà la fine dell’asino di Buridano. Mi spiace, ma io vado avanti a prescindere da lui". Amen. L’ex leader dell’Udeur, poi, dispensa generosi (e interessati) consigli anche al Pd che "non vince un’elezione dal 2006 ed è costretto a rincorrere questi matti dei 5 Stelle. Letta, rifate l’Ulivo".

Parlando di Quirinale, Mastella invita i partiti a "non tirare per la giacchetta Mattarella", che "non ci sta" a fare il bis. Poi, avverte Berlusconi: "Attento, vogliono fotterti. I colloqui Meloni-Letta la dicono lunga, perché questi vogliono eleggere Draghi a tutti i costi, dopodiché si rischia di andare al voto". Nella sala del Brancaccio ci sono vecchie e nuove figure del mondo centrista. Dall’ex ministro Dc Francesco D’Onofrio agli esponenti di Coraggio Italia Gaetano Quagliariello (senatore) e Giorgio Silli (deputato), passando per l’ex sottosegretario Pino Galati e per l’attuale vicepresidente della Camera Ettore Rosato, presidente di Italia Viva.

Con lui Mastella si intrattiene amichevolmente per un caffè prima di salire sul palco e poi lancia il "patto del Brancaccio": "Bisogna creare un’area centrale che si allea, una Margherita 2.0". Infine, usa parole forti, parlando dei rapporti tra politica e magistratura, che definisce un cancro: "Capisco le vicende di Renzi. La magistratura ha il dovere di rispettare il mondo politico". La palla ora passa alle altre forze di centro. Dal minuscolo Ple (Partito liberale europeo) il primo sì, per bocca del presidente Francesco Patamia. Gaetano Quagliariello, senatore di Coraggio Italia, sposa il progetto di una "federazione" delle forze di centro, "ognuna con la propria tradizione e le proprie differenze", ma non vede di buon occhio i veti, come quello su Calenda. Insomma, Mastella c’è; ora si attendono i rinforzi.