Mercoledì 24 Aprile 2024

Macron-Putin, distanza di sicurezza "Guerra a Kiev? Disastro per tutti"

Incontro a Mosca, seduti ai lati del tavolo. Il francese tratta, Biden minaccia: "Bloccherò il super gasdotto"

Migration

di Giampaolo Pioli

"Se la Russia invade ulteriormente l’Ucraina, noi siamo pronti, tutta la Nato è pronta" a reagire e ci saranno "conseguenze rapide e severe". A partire dalla chiusura del Nord Stream 2: "Prometto che il gasdotto chiuderà". Parole e musica del presidente americano Joe Biden (che arriva pure a offrire il gas americano, se Putin dovesse tagliare le forniture all’Europa), il cui monito irrompe al termine di una giornata in cui la diplomazia aveva dominato pur senza arrivare a soluzioni definitive.

In mattinata, il lungo tavolo bianco anti Covid che separava al Cremlino la posizione di Vladimir Putin da quella di Emmanuel Macron seduti ai due estremi, durante il loro lungo (cinque ore) e intenso incontro sulla crisi in Ucraina, alla fine non si è simbolicamente accorciato. Le posizioni non si sono ravvicinate, ma nemmeno allontanate: Putin giura di essere "disposto a fare di tutto per trovare compromessi, non vogliamo la guerra" e Macron assicura di aver trovato "elementi di convergenza" col presidente russo.

Ogni giorno che passa in negoziati sembra comunque allontanare il rischio di un’invasione che gli americani si ostinano a definire "imminente". Per molti, Putin non ha ancora deciso e cerca piuttosto una strategica via d’uscita che porti Mosca a ottenere "solide e scritte garanzie" su "un arresto dell’espansione della Nato verso i confini russi" e rimetta al tavolo del negoziato Kiev e Mosca per trovare un’intesa nel Dombass, dove la minoranza filo-russa vorrebbe tornare sotto l’ombrello militare russo. In assenza di un difficile accordo sull’autonomia della regione, spunta in queste ore l’ipotesi di una soluzione “finlandese“ anche per l’Ucraina: far restare neutrali le ex repubbliche baltiche, lasciandole fuori dalle alleanze strategiche e militari a Est e Ovest. E mentre il presidente americano Joe Biden s’incontrava col cancelliere Olaf Scholz, Macron tirava le somme del summit con Putin: "Cominciamo a costruire una risposta utile per la Russia, utile per tutta la nostra Europa, una risposta che consenta di costruire elementi di fiducia, stabilità e sicurezza per il continente europeo". Un eventuale conflitto, del resto, "sarebbe disastroso per tutti", conclude Macron.

Lo Zar ha elogiato lo sforzo di mediazione del francese che, prima di andare a Mosca, aveva sentito Biden, ma gli uomini del Cremlino hanno invitato a non ricavare "troppi progressi o soluzioni pratiche" dall’incontro. Domani Scholz sarà a Mosca e Kiev per completare l’opera di mediazione e ribadire i rischi di eventuali conseguenze economiche in caso d’invasione. La retorica allarmistica Usa parla di "questione di ore" per l’eventuale ingresso dei carri russi in Ucraina. Il rischio è una guerra lampo con oltre 80mila morti fra russi e ucraini. Il giorno fatidico potrebbe essere già il 15 febbraio.

I russi, da parte loro, non sembrano ancora pronti a una visibile de-escalation: "La difficoltà della situazione non permette di aspettarsi delle svolte decisiva". Anche nel fine settimana, il Cremlino ha continuato ad ammassare truppe con lo scopo ufficiale di difendersi.